La differenziata nella nuova era dell’ATO Sud: idee anche per la Valdichiana

Il Presidente della Regione Toscana Enrico Rossi qualche giorno fa presentando il Convegno Regionale sullo smaltimento dei rifiuti di Capannori sottolineava come fatto negativo che soltanto 21 comuni toscani abbiano superato l’obbiettivo del 65% dei rifiuti raccolti in modo differenziato e che gli altri 266 ne siano ancora più o meno lontani. Il presidente ricordava che i flussi dei rifiuti urbani toscani sono andati al riciclo per il 39%, al recupero di energia per il 12%, in discarica per il 42%: questo quadro, in vista dell’ormai prossimo divieto di smaltimento dei rifiuti in discarico non può certo definirsi idilliaco.

In attesa del Nuovo Piano Regionale per Rifiuti e Bonifiche (annunciato dall’Assessore Regionale Rita Bramerini come imminente) è stato accertato che i comuni dell’Ato Sud (103 comuni delle provincie di Arezzo, Grosseto e Siena, oltre 800mila abitanti in totale) hanno speso per i rifiuti ben 146 milioni di Euro. Adesso il servizio di raccolta e smaltimento nell’area del sud della Toscana è stato affidato all’azienda “Sei Toscana”, vincitrice della gara, che dal prossimo 1° Gennaio 2014 inizierà a svolgere il servizio con 1.000 unità lavorative, oltre 500 mezzi per un fatturato annuo che si prevede oltre i 160 milioni di Euro. I soci dell’azienda sono per il 43% privati, mentre il 53% delle quote è di proprietà delle aziende pubbliche delle tre provincie (Aisa Arezzo, Casentino Servizi, CSA, Sienambiente, Coseca Grosseto, CSA Impianti).

Il territorio compreso nei 103 comuni è molto eterogeneo: per questo l’obiettivo sarà favorire l’integrazione territoriale con un servizio omogeneo innalzando nel contempo gli standard di efficienza della raccolta differenziata considerando che attualmente è ferma al 38%.

Intanto Aisa, società che fa parte di “Progetto Sei” ha reso noto che l’esperimento di raccolta porta a porta realizzato nelle frazioni di Olmo e Vitiano ha dato buoni frutti, con il 68% di rifiuti raccolti in modo differenziato.

E’ chiaro che l’unica via percorribile è quella della raccolta differenziata “spinta”, con servizio porta a porta per rifiuti urbani, per sfalci e potature, con la contemporanea messa in opera di raccoglitori per lo smaltimento di pannolini e pannoloni. Per contenere i costi si dovrà però arrivare anche a una differenziata “di qualità” che permetta un miglior riutilizzo delle materie prime. Conterà molto informare meglio i cittadini sulle buone pratiche, ormai necessarie, ma anche intervenendo per altre vie sull’affinazione della separazione. Proprio da un migliore e più efficace riciclaggio dei rifiuti potrebbero sorgere ancora nuove aziende che rimettano in commercio i prodotti, soluzione che potrebbe servire anche sul fronte occupazionale visto il momento sociale ed economico attuale.

E allora perché oggi che c’è finalmente un gestore unico non si ripensa all’idea di creare in Valdichiana un impianto per la separazione e l’affinamento dei rifiuti differenziati come peraltro era previsto nel vecchio, anzi vecchissimo Piano Provinciale dei Rifiuti?