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In ricordo di Silvia

13 Dicembre 2009: a stento riesco a credere che sono passati 5 anni, eppure è così. Il tempo scorre inesorabile, ma il grande sole che Silvia ha lasciato nei cuori di chi l’ha conosciuta splende ancora forte. Io ho conosciuto Silvia alla festa dell’Unità di Fratta in occasione del concerto dei Nomadi. Io del PDS, lei di Rifondazione. Fu su queste basi che nacque una solida ed intensa amicizia.

Ricordo con piacere le mie incursioni nella sezione di Rifondazione, durante le riunioni del comitato giovanile, ricordo che spesso erano in contemporanea con le Unioni Comunali del PDS e mi domandavo spesso perchè da noi non ci fossero molte donne, mentre nella stanza accanto, nella sezione di Rifondazione, fossero (salvo Gabriele Viti) tutte donne.

Ricordo le molte volte che ho provato a rapire la foto di Berlinguer sostenendo che lui, uomo del compromesso storico, fosse stato il capostipite del riformismo italiano e ricordo le botte che mi dava Silvia per riprendere quel quadro: “lascia stare il più grande Comunista Italiano”. Ricordo quando la prendevo in giro e gli dicevo “brava citta è…peccato che di politica non ci capisci niente” e lei mi rispondeva “bravo citto è…peccato che quando scoprirai che hai sbagliato partito sarà troppo tardi”.

Si, io e Silvia politicamente eravamo antitetici, ma la nostra amicizia negli anni era cresciuta sul piano culturale, condividevamo l’amore per l’arte, la passione per il sociale e la consapevolezza che proprio partendo dalle diversità si potesse creare una società migliore.

In quegli anni intorno a Silvia si formò un gruppo, eterogeneo e colorato, amici e compagni con differenti sensibilità, che assieme seppero creare un giornalino “LaContraddizione”, mostre d’arte “CreaUmanEstesEvoluzioni”, cineforum, socialforum e tanto tanto altro. Ricordo i tanti concerti del 1° Maggio a Roma, i viaggi in treno, i balli sfrenati in San Giovanni. Ricordo le visite fatte al centro sociale FortePrenestino a Centocelle. Ricordo nel 1997 un avventuroso viaggio alla volta dei Paesi Bassi per partecipare alle manifestazioni in occasione del Trattato di Amsterdam, il viaggio iniziò con un giorno di occupazione alla stazione di Roma, poi un giorno di occupazione alla stazione di Milano, il terzo giorno arrivammo ad Amsterdam, poche ore di manifestazione e subito rimpatriati con treno speciale, grazie all’intercessione dell’allora Ministro degli Interni Napolitano.

Ricordo le tante riunioni con il social forum in preparazione del G8 di Genova, ricordo i nostri scontri e la mia provocazione di “tutti ignudi a Grosseto” per evitare di farci tirare in un trappolone studiato a tavolino dal nuovo governo di Silvio. Io non venni a Genova, ma ricordo il tuo racconto e i segni delle botte che avevi preso. Ricordo le tante serate passate in giro, all’Utopia, al Due Lune, a casa di amici semplicemente per divertirci.

Ma la cosa che ricordo più volentieri è il sole che hai acceso nella mia esistenza, in ogni singola esistenza che hai incrociato lungo il tuo cammino, la tua luce brilla oggi in tutti quei cuori che hanno avuto la fortuna di conoscerti. In un concerto dei Nomadi ti ho conosciuto ed è per questo che … “voglio però ricordarti com’eri pensare che ancora vivi, voglio pensare che ancora mi ascolti e che come allora sorridi e che come allora sorridi

Michele Lupetti

Colui che nel lontano 2006 ideò tutto questo. Fondatore e proprietario di ValdichianaOggi, dopo gli inizi col blog "Il Pollo della Valdichiana". Oltre a dispensare opinioni sulle cose locali è Beatlesiano da sempre (corrente-Paul Mc Cartney), coltiva strane passioni cinematografiche e musicali mescolando Hitchcock con La Corazzata Potemkin, Nadav Guedj con i Kraftwerk. I suoi veri eroi, però, sono Franco Gasparri, Tomas Milian, Maurizio Merli, Umberto Lenzi... volti di un'epoca in cui sarebbe stato decisamente più di moda: gli anni '70

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  • Un bellissimo ricordo Oberdan. Io ero ancora troppo giovane per comprendere bene lo spirito e la politica, soprattutto locale, quando Silvia ci ha lasciato, ma devo dire che con questo tuo pensiero hai acceso un senso profondo dell'amicizia anche nella politica e nei momenti più intensi che regala. Per quanto antitetici siamo tra PD e Rifondazione comunista ti ringrazio di questo momento di intensa e sincera commozione.

  • Bellissimo il ricordo di Silvia Broncolo una comunista aperta e curiosa anche di altre idee. L'ho conosciuta intorno agli anni 2000 e da militante Socialista e Craxiano dopo un primo momento di freddezza ci fu rispetto e anche amicizia mi invitarono anche ad un dibattito alla festa di Rifondazione di Montanare ricordo che alla fine del dibattito mi disse: Con quelle idee espresse potresti essere con noi.In quel periodo poi andai in Cina e da Pechino gli mandai una cartolina mi sembra Piazza Tienanmen dove c'è la sede del Partito Comunista Cinese e il mausoleo di Mao scrivendoci: Presto il comunismo finisce anche qui, al ritorno mi confermò che la teneva fra i suoi cimeli più cari.

  • Questa mattina è stato il mio primo pensiero, doloroso, come sempre. Un ricordo che mi fa ancora tanto male. Siamo state tanti anni insieme, a volte anche divise, per età e percorsi di vita, ma "compagne" unite dalla comune militanza. Che continua, Silvia, anche in tuo nome.

  • Io Silvia non l'ho conosciuta, ero ancora lontana dalla vita di partito, ma in molti mi hanno parlato di lei. Dalle descrizioni ho dedotto che lei fosse una Co pagina con la C maiuscola: che sacrifica tutto per quello in cui crede, che non vende i suoi ideali al miglior offerente, che ha dimostrato che le donne posso fare politica anche meglio degli uomini e che non conta essere ladylike ma conta avere dei contenuti. Una compagna che sicuramente si sarà sentita dire, come molti e molte, sei brava ma sei di Rifondazione, come se fosse un peccato o un limite. Credo che ë a donne come lei che noi dovremmo ispirarci. Anche se non ti ho conosciuto grazie Silvia.

  • In questi giorni, in concomitanza con lo sciopero generale CGIL-UIL-UGL, m'è capitato di ascoltare dialoghi in strada o in tv, in quelle orrende rassegne di facce prese a caso in Piazza San Babila o in Via del Corso giornalisticamente dette 'vox populi'. Vista la concomitanza col quinto anniversario della morte di un'amica, Silvia Broncolo, che come ha giustamente già ricordato l'amico Oberdan era convintamente e coerentemente comunista, m'è venuto da immaginare come lei avrebbe potuto commentare l'agghiacciante sfacelo culturale emergente da quei dialoghi
    Il bersaglio della vox populi odierna non è infatti chi ha creato le condizioni perchè qualcuno abbia voglia di scioperare, ma chi sciopera.
    In questa logica, senza ragionare minimamente sulle motivazione dello sciopero, si dice che chi lavora al giorno d'oggi è un privilegiato e si condanna il fatto che provi a lamentarsi, che chieda diritti, che pretenda di avere tutele... perchè c'è chi il lavoro non ce l'ha e allora... che stia zitto
    Un ragionamento allucinante, microscopico nelle intenzioni e macroscopico per quanto banale, quasi quanto la mamma che raccomanda al bimbo di mangiare dicendogli 'Pensa ai bimbi dell'Africa!'

    Un ragionamento che non fa altro che confermarmi la correttezza di quanto Silvia mi diceva una decina d'anni fa a proposito della progressiva dissoluzione di quella che lei, da comunista qual era, chiamava 'coscienza di classe'. Una dissoluzione che annientando i cervelli avrebbe pian piano riportato ad una miserabile guerra fra poveri.
    Io, irridendola un po', la chiamavo Nostradamus commentando queste sue 'profezie', ma Silvia aveva ragione: a chi oggi è sfruttato manca la consapevolezza di non essere il solo ad esserlo, manca la capacità di pensare in modo collettivo e non solo biecamente individuale, manca la volontà di alzare la testa sopra le proprie miserie quotidiane e uscire dal proprio minuscolo mondino per vedere cosa succede davvero
    Il nemico di quelli che hanno 0 non è più chi ha 1.000 o 10.000, ma chi ha 0.001. E dà persino fastidio se quello che ha 0.001 priva ad alzare il capo e a lottare anche per te che hai 0
    Perciò, volendo fare un ricordo, lo faccio così. Tanto per sottolineare il fatto che Silvia non era solo una grande amica, ma anche una donna politica molto capace, che sapeva osservare le cose in profondità e che vedeva lontano

  • Scrivo un ricordo come vecchio compagno, non politico ma di scuola e di infanzia. "Da grandi" rivedendoci ogni tanto, si scherzava proprio sulle nostre posizioni politiche, sostanzialmente opposte, ma sempre da amiconi. Un saluto da tutta la mia ex classe delle elementari.

  • per quanto io possa essere stata marginale nella sua vita.. lei mi è stata di grande aiuto morale... mi ha trasmesso la voglia di non arrendermi... e alla fine ha avuto ragione lei quando mi diceva che sarebbe venuto anche il mio momento.... grazie Silvia hai lasciato un segno indelebile su di me...

  • Un bellissimo ricordo, la vera politica fatta di attacchi forti ma corretti, ognuno per la propria ideologia. Con Silvia ci siamo sempre rispettati, fuori dal consiglio comunale, finiva la battaglia con grandi momenti di vero rispetto e reciproca simpatia. Ciao Silvia.

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Michele Lupetti
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