“Il vecchio che ritorna, quanto di più vecchio e trito che ci sia”. Lode a Francesco Alberoni, lo psicologo sociologo tuttologo che nel corso di Tamarreide, la nuova delizia dell’estate tele-berlusconiana, ha avuto il coraggio di dire quello che avrei voluto dire io, ma certo non avevo le qualità e capacità per dirlo così bene. Ringrazio ovviamente Italia 1 per avermi tolto Lucignolo e averlo sostituito con questa agghiacciante e clamorosamente divertente bestialità. Questi tamarri, per quanto la trasmissione sia totalmente artefatta, falsa e costruita a tavolino scena per scena, sono frutto di uno studio geniale e sono un bel caso da studiare.
Sociologia pura: ma quello che viene da dire non è “a che punto siamo arrivati” bensì “a che punto siamo tornati”.
Perchè davvero coi tamarri di Italia 1 non si va avanti verso la trasgressione, ma si torna 100 anni indietro, al maschilismo, al machismo, all’onore, alla difesa della famiglia a tutti i costi, al sesso visto come dominio dell’uomo sulla donna, alla donna vista come proprietà privata dell’uomo. I tamarri in questione hanno la testa dei loro nonni. Ma nemmeno. Dei loro bisnonni. Finalmente quello che dicevo da mesi si è tradotto in realtà.
Talmente assurdi, questi tamarri, talmente clichè con le gambe da far ridere. E anche il giovane più sprovveduto e teledipendente non può evitare di farsi due risate guardandosi una delle più gustose (e rivoltanti) trasmissioni della storia della tv italiana.
E’ un po’ come l’arrancante linguaggio berlusconiano delle ultime amministrative, specie a Milano. La crociata contro i comunisti e l’Islam era un discorso totalmente fuori dal tempo e inefficace. I risultati si sono visti. Era uno spettacolo starli a sentire, perchè si capiva che savrebbero perso.
Adesso siamo davvero al tramonto del Berlusconismo, e Tamarreide non fa altro che confermarlo