{rokbox title=| :: |}images/bearzotpertini.jpg{/rokbox}Il gironaccio di Vigo, il primo turno passato pareggiando male col Camerun, il silenzio stampa….poi la rinascita, la tripletta di Rossi ai palloni gonfiati del Brasile… e il mondiale. Quell’urlo di Tardelli, quel triplo ‘Campioni del Mondo’ di Nando Martellini…. Enzo Bearzot era tutto questo, simboleggiava quel momento mitico, quell’epopea… e da oggi mi sento più solo. Per tutti noi nati tardi, troppo tardi, Enzone il taciturno era un pezzo di storia, una specie di nonno mai conosciuto dal vivo, ma ‘sentito’ solo nei racconti dei genitori o dei fratelli maggiori e visto in qualche sbiadita riproposizione televisiva.
Perso Scirea, perso Martellini, perso Pertini, adesso perdiamo Bearzot. Il fascino di quei momenti, di quei personaggi, la loro tempra morale, il loro vivere al massimo e ‘insegnarci’ la vita con l’esempio di chi non molla mai è davvero difficile da ritrovare adesso. Ma chissà, magari fra 20 anni ripenseremo a Lippi e scriveremo le stesse cose. Ma forse anche no. Intanto…con tutto il cuore, davvero, ciao Enzo…
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