Beh che dire, il fatto che in Chiana abbia vinto nettamente il tema del panino al rocchio (altrimenti detto “siamo come mangiamo”) la dice lunga sulla nostra capacità di reagire sempre nel modo migliore e più sano alle difficoltà buttandosi sulle poche cose realmente importanti della vita. Io ce l’avrei scritto: “Sono quello che mangio, cioè un bel panino al rocchio“. Ho viste le tracce su studenti.it (dopo aver letto il “sunto” su Valdichianaoggi.it, lo dico per evitare di finire ucciso da Michele) e le ho trovate terrificanti. Lunghissime, illeggibili, a tratti incomprensibili.
Anche io ricordo lunghe frasone e citazioni per il mio esame (che ebbi l’onore di raccontare insieme ad un’amica nell’allora “Pollo della Valdichiana”, per chi volesse ecco qui le dieci puntate degli “EuroEsami 2008”), ma quest’anno davvero c’era da restare intimoriti.
Non so francamente cosa avrei scelto. Di certo non quello del panino al rocchio, mi sarei sentito troppo poco intellettuale anche se la traccia poteva portare a riflessioni interessanti, mentre probabilmente avrei planato sul “giovani e politica” politicizzando un po’ il tutto oppure sul buon vecchio Warhol. In quel caso che avrei detto? La retorica che io non ho bisogno di 15 minuti di celebrità, ma se vengono per un qualche mio merito, prima o poi, e non per un demerito o una qualche inconsistente furbata, sarò contento di averli. Il problema è che la celebrità, senza dubbio più raggiungibile adesso che un tempo e alla portata di tutti, svanisce troppo presto e si ottiene più per qualche idiozia che per qualcosa di intelligente.
Va beh…banalità, inutile dilungarsi.
Sinceramente non ho capito come mai sia stata esclusa del tutto l’Unità d’Italia. E’ vero, forse era un po’ scontata, ma puzza un po’ di leghismo.
E pure quel Papa Giovanni Paolo II° sarebbe stato un bell’argomento. Pazienza.
Ai maturandi rivolgo solo un messaggio: non lamentatevi troppo del vostro destino, che è un gran culo non avere gli esami concomitanti con europei e mondiali di calcio!
Poi chiudo con una sensazione, che sicuramente proverete anche voi: alla fine della terza prova, si esce dalla classe stanchi, un po’ contenti perchè anche quella è fatta, ma improvvisamente ci si rende conto che, tutti insieme in quella stanza, non ci saremo mai più. E’ una sensazione strana. Vivetela con intensità.
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Il più bello (come sempre, del resto) è stato il tema di ordine letterario. La poesia di Ungaretti era un capolavoro (curiosamente anche alla mia maturità uscì Ungaretti, e miracolosamente la stessa poesia che avevo infilato nella tesina... ma quello fu un colpo di fortuna che capita una volta su un milione!).