Il 21 Maggio ero partito con tutte le buone intenzioni del mondo. Avevo detto basta con lo snobismo, caliamoci in mezzo alla gente, andiamo a ballare come fanno tutti, facciamo quello che fanno tutti, andiamo dove sono tutti, usciamo sempre con tanti coetanei, facciamo almeno per un anno i giovani standard. Questo era l’articolo. Ora, a parte le disavventure amorose (grazie per chi ha apprezzato “La mia adorata ragazzina”, a brevissimo la terza parte!) devo ammettere che arrivi al 20 Agosto e cominci a farti qualche domanda. Tiri un bilancio, e soffri di stanchezza.
Come dice Michele è normale che, girata la boa di Agosto, si inizi ad annoiarsi. L’estate parte di slancio e ti riempie di vita e di grandi attese, poi i giorni passano e l’entusiasmo iniziale lentamente si spegne. Vai in vacanza magari a Luglio, torni di nuovo gasato, ma alla fine il caldo e la noia prendono il sopravvento. E arrivi a metà Agosto (che non è il mese più freddo dell’anno, come dicono i Perturbazione, ma è il più lungo) con in bocca un trancio di bistecca e quasi desideri che tutto questo finisca, e che tornino golfoni e riscaldamenti accesi.
Fra Firenze e l’area Chiana Arezzo Trasimeno l’unica differenza è nel livello di tiraggio a lucido di ragazze e ragazzi. Stratirati ad Arezzo, tirati in Chiana, tranquilloni al Trasimeno, assolutamente variegati a Firenze. Poi il parco auto: mai visti tanti SUV e macchinoni come fra Arezzo e il Monte.
I locali, più o meno, sono sempre quelli. Li ho girati tutti, confrontandomi in una sorta di scambio culturale con l’amico Michele, anch’egli autore di un’estate da viveur. Ultimi fuochi prima del pensionamento.
Quello che ho notato è la ripetitività delle situazioni. I locali sono formalmente diversi, ma offrono tutti lo stesso pacchetto. La regola del drink in mano e sigaretta, della camicia sennò non si è uomini, la convenzione che se non c’è gente allora è un posto da sfigati ecc ecc. In giro le persone sono sempre le stesse: su 3 o 4 serate le incocci almeno in 2 posti. Ti tieni sotto controllo, ma raramente fai avances. E le masse si muovono dietro regole implicite chiare solo a chi è dentro il meccanismo, ma la cui spiegazione razionale è impossibile. Sono le mode.
Poi la musica: sempre la stessa. Una decina di hit dell’estate mescolate con robbetta anni 80-90, dagli Abba ai Ricchi e Poveri passando per Roy Orbison. E appunto gli hit dell’estate, in cui la creatività artistica è zero: c’è chi ha remixato la Carrà del Comèbellofarlamoredafirenzeingiù e ha fatto una caterva di soldi. Poi c’è chi ha remixato il Carosone di tuvuòfalamericano, tanto per avvalorare lo stereotipo dell’italiano ancora fermo agli anni 50. E poi c’è lei, Danza Kuduro, il vero tormentone riempipiste. Chissà se anche quella è copiata da qualcosa di vecchio.
Eppure, nonostante tutto questo, resta un’insoddisfazione quasi alla Rolling Stones che mi fa desiderare che questo tran tran non finisca. Voglio ancora serate fuori, e il primo che alza bandiera bianca e posta nel suo profilo L’estate sta finendo dei Righeira sia maledetto!!!
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