{rokbox title=| :: |}images/multa1.jpg{/rokbox}Perchè dire ‘No’ alla possibilità, in caso di accumulo di multe ormai impossibile da pagare, di ‘saldarle’ attraverso lavori socialmente utili svolti per la collettività? L’idea non sarebbe male, è una soluzione concreta in molti paesi esteri e un’idea simile, anche se più estensiva, era stata portata avanti anche in Toscana dall’ormai ex vice-Presidente regionale Federico Gelli intorno al Maggio del 2009.
L’idea di Gelli era quella di permettere ai trasgressori di determinate norme del codice stradale di scegliere tra il pagamento e l’opera di bene a beneficio del proprio comune. Si proponeva di valutare ogni ora di lavoro sociale fra le 20 e le 25 euro, ‘scalandole’ così dal conto dei trasgressori. Da allora però e da quell’annuncio che la proposta di legge sarebbe arrivata in pochi giorni all’attenzione della Giunta, non si è arrivati a concretizzare l’idea.
Una proposta di questo tipo, limitata magari ai solo morosi ‘cronici’, cioè coloro che di multe ne hanno accumulate troppe e non riescono più a pagarle, andrebbe però rilanciata, e anzi dovrebbe essere resa possibile da una specifica normativa nazionale. In questo modo qualche cosa, comunque, a beneficio dei Comuni arriverebbe. Sempre meglio che niente.
Con un’ipotesi più ampia, invece, si potrebbe poi pensare di sostituire definitivamente, per determinate infrazioni, la pena pecuniaria con il lavoro socialmente utile. Forse, per qualche ‘spaccone’ motorizzato, questa punizione potrebbe rappresentare un deterrente in più. Non è infatti bello, per chi sfreccia o parcheggia selvaggiamente credendosi un Re, farsi vedere con in mano un rastrello a ripulire un giardino pubblico o mentre, con grande umiltà, si dà una mano a qualche anziano, o si rifà un letto in un qualche ospedale. Molto meglio togliere qualche centinaia di euro dal già gonfio portafogli.