{rokbox title=| :: |}images/giannimorandi.jpg{/rokbox}Abbastanza sconcertante la polemica su Bella Ciao e Giovinezza che ha avvolto il Sanremo di Morandi a 3 mesi dal suo inizio. Ma possibile che ogni anno, per tentare di far guardare quell’attempato spettacolo agli italiani, ci sia bisogno di inventarsi una polemica, peraltro con risultati di audience modesti? Ma cominciare a pensare di cancellare Sanremo definitivamente dai palinsesti e sostituirlo con qualche cosa di nuovo, migliore e meno caro no eh??? Che cos’è Sanremo, un monolite inossidabile? Se non sbaglio tra la fine dei ’70 e l’inizio degli ’80 era quasi sparito dalla nostra Tv, prima del rilancio baudesco….
E vabè… Dopo il Morgan ‘Cocaine’ dell’anno scorso, quest’anno ci si butta sulla pseudo-storia, con una maxi-raschiatura di barile incentrata sul vecchio discorso dei fascisti e dei partigiani, dei vinti e dei vincitori, del sangue dei vinti. Alla faccia della novità….
Sulla buona fede del bonaccione Morandi ci possiamo mettere la mano sul fuoco, come pure sul fatto che davvero intendesse, cantando Bella Ciao, celebrare un momento fondamentale della storia italiana, la Resistenza, cogliendo l’occasione del 150esimo dell’Unità. Si può anche dare per certo che l’eterno giovane di Monghidoro non immaginasse il polverone che avrebbe sollevato, proponendo una cosa che per lui, per la sua cultura da uomo dell’appennino tosco-emiliano, figlio di comunisti, cresciuto a pane e Bella ciao era un qualcosa di naturale, ovvio, ‘innocente’, assolutamente non-politicizzato.
Probabilmente neanche Mazzi, annunciando che si sarebbe cantata pure Giovinezza, ovvero l’inno del Partito nazionale fascista, pensava di suscitare tutto questo gran clamore. Certo, la puzza di par-condicio non richiesta e totalmente fuori luogo c’era, ma le reazioni successive sono andate sicuramente ben oltre le attese, catapultandoci dalla buona fede morandiana alla patetica Italia d’oggi, fra timorati lacchè in preda ad assurde paranoie.
Il colpo di genio è infatti arrivato oggi, quando la scure del CDA Rai di fronte alle due opzioni di non mettere bocca (scelta consigliata) o, al massimo, impedire l’esecuzione dell’inno fascista (scelta ‘a furor di popolo’) ha scelto (secondo i lanci di agenzia) la terza, colpendo sia Bella ciao che Giovinezza. Fuori entrambe. Così è deciso, l’udienza è tolta.
Una censura assurda, che fa (è proprio il caso di dirlo…) di tutta l’erba un fascio e rappresenta una decisione immatura da parte di chi amministra la Rai e sicuramente è chiamato ad agire fin modo meno infantile.
Rossi e neri tutti uguali, insomma, secondo il CDA Rai, e in Tv non si può parlare nè di rossi nè di neri perchè è peccato mortale. E al diavolo l’Unità d’Italia, Morandi e Sanremo. Perchè non ci son più le mezze stagioni e si stava meglio quando si stava peggio
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