Il Palio dei rioni 2014 ci ha lasciato in consegna tre notizie. La prima è il ritorno del Cassero sul trono, Cassero autore di una strepitosa e schiacciante doppietta (il secondo posto non conta nulla al Palio, ma in questo caso è un dettaglio eloquente); la seconda è che Valter Pusceddu entra nella storia con i suoi 5 Palii vinti, festeggiati alzando il caschetto al cielo (una simpatica esultanza simil-calcistica); la terza è che alla fine anche il nostro Palio ha una cabala che si rispetti. Gli ultimi due Palii rinviati per maltempo portano entrambi la firma biancoazzurra e nel 2008, quando si corse regolarmente pur con cielo minaccioso, vinse ancora il Cassero. E indovinate un po’ con quale fantino?
Ecco le pagelle del Palio dei rioni 2014.
VALTER PUSCEDDU detto Bighino, 10. Come lui nessuno mai. 5 Palii vinti nel corso di un decennio di costante egemonia personale. Se mai ce ne fosse bisogno, adesso c’è anche la matematica a confermare che lui è il vero Re della piazza. Più stremato degli altri da una mossa lunghissima, deve fare i conti con l’incidente capitato a Nadir de Mores nel corso di una partenza falsa. Lui si rialza da terra e con sguardo glaciale lancia un’occhiata al barbaresco. Sembra come Pantani quando si levava il cappellino , o come Nadal quando urla “Vamos!”. Il suo è un grido di battaglia. Abbiamo imparato a conoscere quegli occhi e tutti vi abbiamo letto la voglia di dimenticare la furiosa quanto abulica rincorsa nel 2012 e lo sciagurato Palio 2013.
SILVANO MULAS detto Voglia, 7. Caro Silvano, non è che se una volta a Castiglioni hai fatto ciò che volevi, significa che puoi farlo sempre. A volte c’è da fare i calcoli con altre 5 accoppiate ai canapi. Quasi irritante la sua smania di forzare il canapo da posizioni assurde in contesti assurdi. Ma la determinazione nell’inseguire il 2° posto, montando un cavallino che in questi giorni è atteso alle pre-visite a Siena, conferma che Voglia non era qui solo per dividere il gruzzoletto con Bighino.
GIANLUCA MUREDDU detto Filuferru, 6-. Rivedendo il video della gara, Mureddu non è impeccabile in partenza (accetta la mossa con i due cavalli del Cassero pronti a schizzare, e questo va bè ci può stare, il problema è che il compare Chiti è girato alla Foce!), ma poi gestisce benissimo Melissa portandola ad affiancare Pusceddu là dove conta, alle Mura pisane. Peccato che a Melissa manchi il fiato dei giorni migliori.
ALESSANDRO CHITI detto Voragine, 4. Non ci siamo. Non che dal 2007 ad oggi abbia fatto chissà che, e ieri Sandrino “nuova-vita-killer” ha dovuto dimenarsi nella morsa Pusceddu-Farris, ma tutto sommato qualcuno si aspettava di più. Soffre troppo l’annunciata ma mai violenta chiusura di Farris.
ANDREA CHESSA detto Nappa II, 4 e mezzo. Per l’accoppiata vincitrice nel 2013 un Palio di rimessa, pronta a sfruttare eventuali errori altrui e riempire il buco in caso di clamorosi passi falsi del Cassero. Nel suo perpetuo isolamento, però, Chessa si trova al momento della partenza indeciso se guardare Mulas all’interno o Mureddu all’esterno. Risultato: è spaesato. Risultato: Mureddu lo svernicia.
ANDREA FARRIS, 6 politico. Se lo scopo era non far partire il Chiti, di riffa o di raffa c’è riuscito. Massimo risultato col minimo sforzo. Da rivedere in contesti più “caldi”.
PALIO, 7+. Azzardo il miglior voto da quando esiste questa rubrica anche se, dal punto di vista strettamente tecnico, abbiamo assistito a una mossa poco entusiasmante. 11 (o 12 o forse 13???) partenze false: in almeno 10 è partito per primo il Cassero. È mancato un po’ di pepe, e mi preme specificare che non mi riferisco alle scazzottate. Però per il resto ottimo lavoro degli organizzatori. Non abbiamo più visto i trattori e le apine del Comune davanti ai box, pista in discrete condizioni, tanta gente e un corteo storico affollato come non mai. Dopo la incresciosa parentesi di sabato scorso, anche la Provaccia ha offerto uno spettacolo dignitoso. I tempi sono maturi per creare un Ente Palio vero e dotato di poteri.
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