di Fabio Comanducci
Domenica sera si è conclusa la Sagra del Fungo a Cortona organizzata dal Consiglio dei Terzieri. Ho partecipato come degustatore ad entrambe le serate e devo confermare un’opinione ormai diffusa tra molti cortonesi, questa è diventata la sagra della Città, alla quale quindi partecipano molti cortonesi residenti ed “espatriati” ma presenti in quei giorni a Cortona.
La Sagra del fungo segue e sostituisce quelle più tradizionali dei Rioni (oggi terzieri) di Cortona … ritornano alla mente la famosissima sagra della lumaca in Poggio, della ranocchia al Mercato e altre che allietavano l’estate cortonese. Poi, con il passar del tempo e l’affievolirsi delle forze in campo, da più di una sagra, siamo passati ad una unica manifestazione gastronomica entro le “mura” con l’inclusione di tutti i terzieri e con il notevole apporto di personale proveniente dalle località circostanti la nostra bella città.
In pochi anni la sagra ha conquistato una egregia fama nei dintorni di Cortona, nonostante che non fosse particolarmente originale come prodotto (i funghi sono comunque presenti nella montagna cortonese , anche se in periodo diversi dall’attuale), ma soprattutto, come dicevo, ha conquistato il cuore dei cortonesi che, se possono, non mancano alla festa.
Tutto bene? Non proprio … chi mi conosce ha ormai capito che parto da lontano per giungere ad evidenziare un problema, un qualcosa che non mi torna e forse, complice l’età che rende impavidi nell’affermare propri convincimento, rischiando di suscitare anche un certo (forte) dissenso, che comunque mi auguro sempre costruttivo ed onesto, come lo sono le mie considerazioni.
Tra i compiti dell’amministrazione pubblica, soprattutto in un territorio a vocazione turistica, rientrano quelli inerenti la conservazione e valorizzazione delle manifestazioni tipiche del territorio di riferimento. Come i più anziani ricordano e i più giovani sanno (perché lo DEVONO sapere), 59 anni fa fu inaugurata a Cortona una delle prime sagre (forse la prima) che aveva come prodotto del luogo da valorizzare la bistecca chianina. Tutti conosciamo le vicende storiche, dalla soppressione dell’Azienda Autonoma Soggiorno e Turismo di Cortona, al passaggio del testimone a Ivan Accordi fino all’ultimo passaggio alla società sportiva gioco calcio del Cortona-Camucia, che ha dato la disponibilità ad organizzare l’evento e che effettua tale compito con egregio impegno e volontà, garantendo la continuità alla manifestazione, anche se la stessa ha perso gran parte dell’originarie caratteristiche e peculiarità. Non diamo colpa alla attuale amministrazione che si è trovata a gestire un qualcosa già consolidato, ma un appello lo farei comunque alla futura amministrazione comunale … unitevi con il mio sogno … il sogno che vi vado a raccontare:
E’ un sogno importante e fantasioso … un sogno in cui vedo gli allevatori del territorio riunirsi per garantire la carne chianina più buona da proporre in tavola, sogno i giardini pubblici abbelliti come quando, tanti anni fa, l’Azienda Autonoma organizzava la sagra, sogno due begli esemplari di vitello chianino (gigante bianco) troneggiare alla manifestazione, sogno i bravissimi componenti la compagnia il Cilindro allietare i commensali con canti e balli tipici, sogno ( e questo rimarrà un sogno) il commendatore maestro Favilli gridare al microfono di lasciare il posto a nuovi commensali che devono degustare la meravigliosa bistecca cortonese, sogno che quelle bistecche siano servite sui piatti gialloverdi con la margherita (che ricordano la nostra santa) e che la gente beva su bicchieri il vino nero preso da una caraffa caratteristica, sogno che le bistecche finiscano e alcuni o molti restino senza, non importa, ci penseranno il prossimo anno a partecipare venendo prima o prenotandosi on line … le bistecche sono quelle, buone ma forse poche per la grande richiesta, sogno infine che gente in gamba come Vittorio, Romano, Osvaldo, Maurizio, Roberto, Sauro, Luciano, Riccardo, Ademaro, Mario, Francesco, Giovanni e perché no …Fabio insieme a tanti altri ridiano pregio e risonanza nazionale a ciò che è stata e è la nostra storia, ciò che è e è sempre stata la nostra sagra, una sagra della bistecca che non ha eguali in tutto il territorio perché quella che io sogno è una sagra della bistecca che è parte integrante della nostra identità, individuale e collettiva.
Vorrei non svegliarmi più … o no!
A presto
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