Opinioni

Il Festival cortonese di Musica Sacra, maggiorenne in anticipo

di Romano Scaramucci

Gli strumenti sono richiusi dentro i loro astucci, i microfoni riposti nelle custodie, le secolari chiese cortonesi, nella loro austera bellezza, sono tornate misticamente silenziose  … la musica è finita. La musica sì, ma il XVI Festival di Musica Sacra rimane inciso nelle emozioni che ancora palpitano impetuose nel nostro ricordo.

Un festival che potremmo dire – così per dire! – è diventato maggiorenne con due anni di anticipo. Sì, “maggiorenne” nel senso che ha raggiunto ormai maturità di contenuti e spettacolarità. Ispirata la scelta del titolo, Magnificat, che ha inteso celebrare la Madre di Dio,  impeccabili le esecuzioni  apprezzate da folle di ascoltatori sempre attenti ed emozionati. Una settimana costellata da vari momenti artistico-musicali,  volata su note e performance di tanti artisti che hanno animato un appuntamento di elevatissimo livello culturale e spirituale, di fatto, l’ inizio della stagione estiva cortonese.  Per dirla con Papa Francesco : “La musica è in grado di esprimere qualcosa del mistero dell’amore di Dio per noi e del nostro per Lui” e la musica ha il potere di farlo attraverso le sue multiformi espressioni.

Ecco, direi che la cifra di questa edizione del Festival è stata proprio la varietà di linguaggi musicali, abbiamo assistito alle contaminazioni jazzistiche del pianista Enrico Pieranunzi, abbiamo incontrato la voce e la musicalità del giovane, ma già affermato, cantautore  Giovanni Caccamo. Come non citare la grandissima Antonella Ruggiero che ha prestato la sua straordinaria voce al concerto di apertura in San Domenico, bravissima nell’esecuzione dei classici che nella storia della musica hanno esaltato la grandezza di Maria madre di Gesù, tutti brani famosi e molto belli, ma difficilmente dimenticheremo la sublime interpretazione che l’ex voce dei Matia Bazar ha fatto dell’Ave Maria di Fabrizio de Andrè.

Non poteva mancare il Gospel e lo abbiamo gustato  nella Basilica di S. Margherita dal The Color Gospel Choir. E’ poi tornato a Cortona in questa occasione anche Daniele Di Bonaventura e il suo magico bandeonon, lo avevamo apprezzato in coppia con  Paolo Fresu e lo ringraziamo oggi per le emozioni che ci ha regalato insieme ad Armoniosoincanto di Franco Radicchia. Altri e “alti” momenti, dicevo, in questi otto giorni di musica, ma permettetemi di soffermarmi su quelli di Venerdì e Sabato in S. Domenico che personalmente ed emotivamente mi hanno maggiormente coinvolto. Venerdì è stata la volta di Aquerò, l’oratorio scritto da Marcello Bronzetti che avvalendosi del coro ed Ensamble Fideles et Amati, diretti da Tina Vasaturo, ha raccontato la storia di Bernadette Soubirous. Artista di valore Bronzetti,   autore anche dei testi, profondissimi  e nello stesso tempo lineari che fedelmente narrano la santità della religiosa e mistica francese canonizzata nel 1933 dalla Chiesa Cattolica. Ma ciò che è straordinario nell’opera Aquerò è la musica, avvolgente ed emozionante, dentro ci possiamo sentire tutta l’esperienza dell’uomo e la sensibilità dell’artista, il racconto musicale si dipana attraverso melodie che sanno di classico e di moderno, armonie che soddisfano appieno anche le nuovissime generazioni alle quali l’autore si rivolge cercandone il coinvolgimento non solo artistico ma anche spirituale. Ottime le interpretazioni delle due protagoniste principali, Fatima Rosati prorompente voce di una intensa Bernadette e Fatima Lucarini che ha prestato la sua eleganza interpretativa e delicata figura ad Aquerò (“quella là”, la Madonna). 

Sabato serata finale con il grande, anzi direi immenso, Coro della Diocesi di Roma, diretto da Marco Frisina non solo genio musicale ma anche  guida che, attraverso la musica e appassionati commenti delle sacre scritture, ha arricchito il cuore e lo spirito dei tantissimi spettatori presenti al concerto. Toccanti e molto sentiti, come sempre, i momenti di preghiera alle Celle di Cortona nella notte tra sabato e domenica e la Celebrazione Eucaristica finale nella Concattedrale di Cortona presieduta da S. E. l’Aricivescovo diocesano Riccardo Fontana.

Grazie a tutti coloro che hanno reso possibile questo evento ormai diventato uno degli appuntamenti cortonesi più importanti dell’anno, in primis l’Associazione Cortona Cristiana che, capitanata dal Presidente Walter Checcarelli,  in questi sedici anni ha saputo regalare ai cortonesi (e non solo) un crescendo di storia, bellezza e arte cristiana. Grazie a Marco Frisina direttore artistico, grazie ai già citati Marcello Bronzetti e Tina Vasaturo non solo protagonisti musicali ma anche motori del Festival. Grazie a Roberto Pagani che in questa occasione sveste i panni del grandissimo musicista quale è e indossa quelli di valente tecnico audio (caro amico mio l’umiltà è sempre segno di grandezza!).

Grazie a tutti i musicisti e a tutti coloro che hanno supportato l’aspetto logistico, la Diocesi di Arezzo-Cortona-Sansepolcro, la Banca Popolare di Cortona e il Comune di Cortona presente praticamente ad ogni serata  nelle persone dell’Assessore alla cultura e turismo Francesco Attesti e  del Sindaco Luciano Meoni. Il nostro Primo Cittadino, proprio in occasione della chiusura del Festival, non solo ha  dichiarato di sentirsi emozionato e coinvolto dall’atmosfera che l’evento ha saputo creare nella nostra città ma ha affermato che domani sarà già tempo di pensare alla prossima edizione per farla ancora più bella e più grande. Ci contiamo e ci speriamo, alla prossima!

Romano Scaramucci

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