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Il Comune non è una Pro Loco

di Fabio Comanducci

Questa affermazione mi è sorta spontanea dopo aver assistito all’interessante assemblea cittadina svoltasi lo scorso 26 novembre, a Camucia ed organizzata dal Comitato Tutela per Cortona.

L’argomento della serata era un focus su Camucia e le sue problematiche di ordine urbanistico, di vivibilità e sociali. Non entro nel merito dell’assemblea, comunque utile e ricca di interessanti interventi. Ciò che da queste pagine mi preme sottolineare è il pericolo, già da me altre volte segnalato, che gli amministratori locali perdano di vista la loro prioritaria funzione che è quella di creare i presupposti per il benessere dei cittadini, condivisa con il consiglio comunale, per concentrarsi invece sulla organizzazione di feste e manifestazioni.

Camucia ne è un esempio eclatante, ma lo stesso potremmo dire di Cortona.

La situazione di Camucia è nota e alla assemblea è stata più volte ribadita: Camucia è considerata un dormitorio, mancante di ambienti e spazi di aggregazione (al di fuori di alcuni bar), di uno spirito sociale che renda Camucia una vera comunità. Di questa situazione ne risentono anche gli esercizi economici destinati ad assottigliarsi sempre più.

Come iniziare a risolvere tale complessa problematicità? Porto un esempio del passato che indica nei fatti come approcciare la questione.

Negli anni ’60 più volte era stata manifestata la volontà di unire le due squadre di calcio del Camucia e del Cortona. Per realizzare la unione tra le due società sportive (iniziativa privata) fu opportuno e necessario costruire uno stadio COMUNALE tra le due città (iniziativa pubblica): senza lo stadio probabilmente non ci sarebbe stata la fusione delle due società sportive, fusione che avvenne nel 1969.

Questo è l’esempio calzante di cui dobbiamo sempre tener conto quanto affrontiamo un problema “sociale”. Di contro posso evidenziare come, un agire diverso da parte dell’amministrazione comunale non ha risolto il problema: mi riferisco alle manifestazioni organizzate dalle varie amministrazioni pubbliche a Camucia quali la Festa dello Sport e il Natale dell’anno passato, quando i musicisti vestiti da babbo natale nel loro peregrinare musicale dovevano suonare lungo la SR 71 tra auto e quant’altro; la creazione e organizzazione di queste feste ha risolto i problemi di Camucia? Evidentemente no! Altrimenti non era necessaria la riunione cittadina del 26 novembre.

Compito primario dell’amministrazione pubblica non è quindi per me quello di organizzare manifestazioni (se pur è auspicabile e doveroso un sostanziale supporto soprattutto per quelle ad alto contenuto qualitativo e culturale di ampio respiro, oltre a rispettare il proprio ruolo istituzionale nella gestione dell’offerta turistica in senso lato e di programmazione futura), ma di creare i presupposti “ambientali” al fine di facilitare l’attività spontanea e aggregante dei privati, con o senza scopo di lucro in base alla attività praticata, attività rivolta anche alla organizzazione di feste e manifestazioni. Nella manifestazione del 26 novembre dei privati hanno provato a dare una soluzione alla problematica, soluzione forse parziale, forse in parte da rivedere, ma utile e necessaria per iniziare una inversione all’ attuale desertificazione culturale, aggregativa e sociale in cui Camucia si trova.

È utile ricordare anche quanto successe decenni fa a Cortona e che si può considerare l’inizio della vita turistica della città. Mi riferisco a quando l’allora sindaco Barbini non si interessava direttamente della organizzazione della sagra della bistecca o della mostra antiquaria, ma fu pronto a mettere a disposizione di una Università della Georgia i locali utili e necessari per svolgere le proprie attività didattiche, iniziando una interessante e proficua collaborazione con quella Università.

In questo contesto non possiamo non fare cenno anche alle viarie manifestazioni organizzate per le feste natalizie. Anche in questo caso l’amministrazione pubblica si è trasformata in pro loco occupandosi direttamente (anche se tramite Cortona Sviluppo società a partecipazione totale del comune -società in house providing), dell’organizzazione del Natale, delegando solamente alla Pro loco di Teverina l’organizzazione del natale di Camucia e Terontola. Quale è il motivo per cui è stata scelta una società a totale capitale pubblico e specializzata in altri ambiti, con uno statuto che prevede tra le attività da realizzare “… la produzione di beni e servizi di interesse generale e la gestione di spazi e l’organizzazione di eventi fieristici …”, intendendo per fiere non certo le singole manifestazioni “casarecce” previste per il Natale? Forse la ricerca della riduzione di costi? I dati ufficiali smentiscono tale possibilità. Forse una miglior distribuzione di risorse finanziarie nel territorio utilizzando aziende del posto per creare la struggente atmosfera natalizia? Non so se avremo mai risposta … certo questa è una “differenza” di impostazione rispetto a moltissimi altri comuni della zona. Una cosa è certa … che questa festa natalizia e una festa per le famiglie cortonesi senza un briciolo di novità e fantasia rispetto alle analoghe feste organizzate nei paesi vicino a Cortona. Noi non abbiamo il lago Trasimeno (unica vera novità è l’Albero sul lago), ma abbiamo le Celle, abbiamo le viuzze del centro storico, abbiamo il Teatro Signorelli, abbiamo i giardini facilmente raggiungibili, abbiamo la Fortezza e i Musei con ricchezze uniche e abbiamo le piazze nel centro di Cortona. Abbiamo cioè una meravigliosa scenografia naturale per festeggiare il Natale, che nessun altro può vantare. Possiamo offrire attrattive diverse dagli altri e inserite in un contesto unico, basta avere un po’ di fantasia e “accontentarsi” di ciò che la Storia e i millenni passati ci hanno consegnato.

In conclusione ribadisco come l’Amministrazione Pubblica deve possedere una visione futura globale del territorio intero, competenza e conoscenza, capacità di attrarre finanziamenti pubblici e privati per offrire sempre migliori servizi ai cittadini e offrire loro opportunità di crescita personale ed economica …, non certo sostituirsi alle pro loco per organizzare feste e manifestazioni per i cittadini, nella speranza di attrarre anche turisti forestieri, non è certo su questo che si misura l’efficienza ed efficacia di una amministrazione pubblica.

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