La nuova Giunta del Comune di Arezzo sarà pronta entro la fine di Maggio. “Nuova” è probabilmente un eufemismo, visto che quella del Sindaco (eletto col 51%) non sarà probabilmente l’unica riconferma. Il PD, da solo, avrebbe la maggioranza assoluta dei seggi, ma è ovvio che in Giunta troveranno spazio anche le altre forze di sinistra (IDV, SEL, Sinistra per Arezzo) che hanno eletto almeno un consigliere e dovrebbero avere un assessore.
Franco Dringoli (Sinistra) è il blindatissimo assessore ai lavori pubblici, uomo di fiducia di Fanfani nonostante la sua provenienza politica lontana da quella del ‘nipotissimo’. I lavori pubblici (un esempio a caso, Piazza Sant’Agostino riportato allo splendore e utilizzatissima anche in questa campagna elettorale) sono stati uno dei fiori all’occhiello dell’ultimo quinquennio, così come l’urbanistica per la quale dovrebbe trovare conferma Stefano Gasperini, PD ed ex-DS.
Con una battuta verrebbe da dire che questi due nomi, insieme forse all’assessore in quota Sinistra Ecologia Libertà (potrebbe essere Marco Tulli, ex-Verdi animatore in passato dell’area dei Forum Sociali) saranno gli unici tre volti di sinistra a finire in giunta, il resto andrà tutto al centro e alla tradizione cattolico-democristiana.
Prescindendo dalle scelte dell’Italia dei Valori (forse il “rumoroso” Roberto Barone, molto polemico col PD nelle ultime settimane e votatissimo) rimangono le scelte del Partito Democratico che dovrebbero basarsi sull’esito della corsa alle preferenze, stravinte dagli ex-Margherita Roberto Banchetti, Lucia De Robertis e Marco Donati (che era capolista del PD, ed è segretario comunale di quel partito).
In questa selezione molto centrista, che rispecchia peraltro il risultato elettorale favorevole al PD e all’ala più ex-Margherita e alla parte dei giovani “Renziani”, c’è però l’incognita-donne. Fanfani non sembra avere le pretese di Enrico Rossi, che volle fare un 5 a 5. Però forse una o due donne potrebbero essere troppo poche e il “genere” potrebbe diventare fautore di qualche sconquasso nel piano sopra citato.
Infine: la scelta sul Presidente del Consiglio Comunale (il PD Arcangioli?) e poi la scelta che il PD aretino dovrà compiere sul nuovo Segretario cittadino. Un’altra incognita da non sottovalutare.