Alla fine noi che viviamo e amiamo i centri storici dovremo tutti ringraziare l’audacia degli amministratori del Comune di Firenze? Pare proprio di sì. Come ricorderete erano stati proprio loro, incorrendo anche in costosi ricorsi al TAR, a decidere di difendere il loro bellissimo patrimonio dall’incontrollata invasione di attività della somministrazione non proprio “tipicamente fiorentine” nè tantomeno italiane, così come dal persistente abusivismo delle attività ricettive extra-alberghiere.
Sfruttando il fatto che il centro storico di Firenze è patrimonio dell’Unesco deliberarono che all’interno di tale area potessero sorgere attività tipiche, legate al territorio, che mettessero in vendita almeno il 70% di prodotti locali, a chilometro zero o filiera corta.
Per recuperare almeno la tassa di soggiorno dovuta dalle tante attività “para-alberghiere” e sommerse fu invece concordato e sottoscritto con l’importante agenzia telematica “Airbnb” un accordo che prevedeva il versamento dell’importo della tassa di soggiorno per clienti che prestano alloggio attraverso Bed and breakfast, affittacamere e affitti brevi.
Ebbene: qualche settimana fa è stata presentata pubblicamente la proposta della Giunta Regionale Toscana per una “nuova legge sul turismo” che prevede tra le altre cose una dura lotta all’abusivismo sprevedendo l’obbligo di iscrizione negli appositi registri di tutte le attività ricettive, svolte attraverso le agenzie telematiche e non, relative ad affittacamere, case vacanza, Bed and breakfast ecc ecc.
Un primo passo importante a cui ne ha fatto seguito un altro, stavolta in parlamento. E’ notizia di oggi, riportata sulle colonne del Corriere della Sera, che i rappresentanti del Partito Democratico nell’ambito della discussione sulla legge finanziaria hanno proposto un emendamento il quale prevede il pagamento di una cedolare secca del 21% sugli affitti brevi delle strutture extralberghiere da parte dei privati o di intermediari online. In pratica una tassa su queste attività che prevede, oltre alla cedolare secca del 21%, sostitutiva del reddito maturato ai fini IRPEF, l’istituzione di un registro speciale all’Agenzia delle Entrate ed una clausula antievasione, con la responsabilità in solido sul pagamento delle imposte da parte del proprietario dell’abitazione o degli intermediari.
Tutti misure che finalmente vanno a intervenire su problemi che da anni anche su queste pagine ci siamo permessi di sollevare. Adesso, finalmente, a disposizione dei nostri amministratori c’è molto spazio in più per intervenire, nell’interesse della conservazione dei centri storici e di chi li vive quotidianamente, 365 giorni all’anno
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Ho da tempo in mente una idea un po' paradossale, di cui però col tempo mi sono convinto: per entrare in un museo si paga un biglietto, ma, per esempio, Venezia o Firenze, e aggiungo anche Cortona, non sono forse classificabili un bene artistico-culturale costoso da mantenere e importante da visitare come un museo o un orto botanico o lo zoo? e allora per entrare in una città di questo tipo perhé non si dovrebbe pagare un biglietto? Non basta la tassa di soggiorno perché tantissimi sono i turisti mordi e fuggi, come ne ho visto spesso affollare la nostra piazza e poi andar via senza nemmeno prendere un caffè. Si faccia pagare allora! senza paura che cali l'afflusso perché dieci euro non spaventano un visitatore, se ha i soldi per arrivare fino alle porte di una città.