Non so se per maestria della redazione o per casualità, ma gli interventi in diretta sequenza del Sindaco Seri di Lucignano prima e del consigliere comunale Pulicani di Cortona dopo, sono un capolavoro di tempismo giornalistico degno di nota. Si rappresentano infatti in perfetta successione le due facce di una unica medaglia: la revisione della spesa pubblica comunale.
Per gli anglofoni e per i più moderni è la cosidetta “spendig review”. Lo stesso problema è visto da due diverse angolature che implicano due scuole di pensiero. Chiarisco subito che non le considero antitetiche nè contrapposte bensì complementari. Se dovessi ridurre in una sola parola le due analisi direi che quella di Seri è condivisibile e quella di Pulicani ineccepibile.
Seri infatti richiama l’attenzione dei lettori sulla ricetta del Governo centrale di scaricare sui Comuni i propri problemi di spesa pubblica diminuendo ogni anno i trasferimenti statali destinati alle Istituzioni locali. Pulicani dal canto suo invece fotografa la spesa pubblica di un Comune che prosciuga le risorse finanziarie di tutti a vantaggio di alcuni servizi destinati a pochi. I cosiddetti servizi a domanda individuale infatti nel comune di Cortona rimettono ogni anno 1.500.000 di euro, 8.000.000 di euro in un quinquennio.
Le conclusioni che si possono trarre da questi due interventi sono oggettive. Il Governo incominci a tagliare su altri settori della cosa Pubblica, le Regioni, ad esempio, la cui sconclusionata spesa è sotto gli occhi di tutti ma sul versante comunale le forze politiche imparino ad amministrare in chiave di sviluppo del territorio e non solo elettorale. I servizi pubblici ad esempio non vanno solo erogati, vanno controllati, governati secondo efficienza, ma sopratutto economicità.
Nell’ultimo consiglio comunale ho ricordato come in un passato abbastanza recente ebbi modo di dimostrare al sindaco Vignini che il servizio di nettezza urbana, a parità di condizioni, potesse costare svariate centinaia di milioni di lire in meno a tutto vantaggio del bilancio comunale. La tesi non solo fu accolta, ma adottata e a beneficiarne furono i cittadini di Cortona. Un esempio di buon governo e….di larghe intese.
Ma questo è un altro capitolo
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Non mi sorprende che in una società superficiale come quella attuale si diventi vittima delle apparenze e delle consuetudini. Infatti sono proprio questi luoghi comuni che ci fanno spesso perdere di vista la realtà. Se è giusto come è giusto sostenere le famiglie che chiedono servizi mensa e trasporti per i loro figli, occorre anche chiedersi: _ Ma ma fino a che punto ci si deve spingere con lo sconto? Che forse i figli a casa propria non mangiano? Se li porta a scuola la mamma, il babbo o i nonni non consumano carburante? Allora fino a che punto si deve far loro coprire il costo di un servizio? Teniamo presente che in molti casi il redditometro ISEE, sulla base del quale viene erogato il servizio, non viene verificato, con il rischio di fare sonori sconti a genitori dalle discrete possibilità economiche. Di contro, per compensare il tutto, si fa pagare il conto a molti pensionati ed anziani soli ( che i loor figlli se li sono cresciuti senza tanti aiuti ma con tanti sacrifici) che beneficiano di servizi limitatissimi e a costi non così scontati. E' il solito paradosso di quelli che vorrebbero far pagare l'IMU sulla prima casa a coloro che hanno case lussuose o grandi, dimenticando che su quella casa potrebbe viverci un'anziana vedova con poco più di 500 euro di pensione... Qualcuno dice: _La vedova si venda la csa per campare decentemente... A parte che ora vendere la casa è un'impresa titanica, ma io mi rifiuto di definire "giusto" un Paese in cui un anziano per "finire" dignitosamente i suoi giorni debba vendere la propria casa.... magari perchè con le tasse deve mantenere quasi la metà del prezzo dello scuolabus e della mensa ai figli di coppie che, magari vivono in una casa piccola, ma con entrambi i genitori che lavorano e che possono permettersi telefonini lussuosi, Internet senza limiti, Sky tv, suv, cene al ristorante e vacanze. Tutte cose che un anziano non se le può nemmeno immaginare.
Condivido ampiamente le argomentazioni dell’amico Teodoro Manfreda, Consigliere Comunale del Pdl, e ne apprezzo le intenzioni, nell'interesse delle autonomie locali. Come lui ritengo l’intervento di Seri, Sindaco di Lucignano, condivisibile e quello di Pulicani, collega di Manfreda a Cortona, ineccepibile.
In quest’occasione mi piace ricordare il comunicato che scrivemmo insieme al Pdl di Cortona due anni e mezzo fa, auspicando che finalmente si possa aprire davvero una stagione di riforme che possa soddisfare anche le esigenze fondamentali degli enti locali, soprattutto di quelli virtuosi, ed esaltare l’etica della responsabilità nella gestione della cosa pubblica.
La Toscana è stanca di pagare per la cattiva amministrazione di altri regioni, come, purtroppo, è già successo anche con quest’ultimo Governo che ha pagato 2 miliardi di euro per gli ospedali di sei regioni del Sud che hanno finora malamente gestito un settore così importante e delicato come quello della sanità, senza dare nulla, invece, alle regioni del centro-nord.
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