E’ notizia di questi giorni che l’edificio dell’ex ospedale di Cortona è ritornato di proprietà della Provincia di Arezzo. La società che al momento dell’asta aveva presentato la miglior offerta per l’immobile di Via Maffei ha infatti rinunciato a perfezionare in via definitiva l’acquisto.
Come si ricorderà lo storico Ospedale, chiuso all’inizio del nostro secolo e da allora totalmente inutilizzato (eccetto che per le mostre del festival Cortona on the Move, per una felice intuizione degli organizzatori) presenta attualmente un vincolo sull’utilizzo. Sono possibili, secondo la destinazione urbanistica attuale, usi per attività di carattere sanitario, culturale/educativo ed assistenziale. Questo vincolo restringe certamente la cerchia dei possibili acquirenti, tant’è che nell’ultima gara furono presentate soltanto due offerte, la seconda delle quali prevedeva la realizzazione di una Residenza Sanitaria per Anziani.
Pare che l’attuale Presidente della Provincia sia intenzionata a rimettere nuovamente in vendita l’immobile che, come si ricorderà, molti anni fa (2006) fu acquistato dalla stessa provincia per destinarlo come futura sede di tutte le scuole superiori già presenti nel Centro Storico di Cortona.
Da dopo quell’acquisto è doveroso ricordare che sono intercorse mutazioni grandissime, prima fra tutte la riduzione (a mio modo di vedere deleteria) del ruolo degli enti provinciali, vittime della famigerata riforma Del Rio. Tutto ciò, combinandosi con vincoli di bilancio sempre più stringenti per gli enti pubblici, ha portato prima a rimandare, poi a dimenticare del tutto, il completamento di questo progetto.
Dei tre istituti scolastici superiori attualmente soltanto l’istituto Tecnico Economico Francesco Laparelli dispone di una sede di proprietà della stessa provincia. Le sedi del Liceo Classico Luca Signorelli, del Liceo Artistico e dell’Istituto Professionale Gino Severini sono invece in locali presi in affitto da soggetti privati con un canone annuo che si aggira intorno ai 150.000 Euro.
Stando così le cose mi sembrerebbe un’operazione di buon senso non vendere l’immobile e con la stessa cifra accendere un mutuo, magari trentennale, per disporre delle risorse necessarie ad effettuare i lavori per adeguare l’immobile e trasferirvi le sedi scolastiche. Andando quindi a completare il progetto pensato tanti anni fa.
Tutto ciò rappresenterebbe non solo una scelta economicamente vantaggiosa sul lungo periodo, ma anche un segnale forte di attenzione verso il Centro Storico di Cortona. Scoraggiando così anche qualche canto di sirena che, non tanto sottovoce, già suggerisce di costruire con il ricavato della eventuale vendita un nuovo edificio per le scuole superiori a Camucia.
Da parte mia suggerisco quindi questa idea all’ente Provincia e chiedo agli amministratori comunali cortonesi di valutare l’ipotesi e, se la ritengono opportuna, rilanciarla alla Provincia stessa.
E noi cittadini non dimentichiamoci di vigilare perché, alla fine, non vorrei che si finisca, pur di vendere l’immobile, per cambiare l’attuale destinazione urbanistica ampliando le possibilità di utilizzo. Con grossi rischi di snaturamento dell’immobile stesso e possibili ulteriori effetti deleteri sul già sofferente centro storico cortonese.