Come è noto i comuni della Valdichiana, insieme col gestore Sei Toscana, hanno finalmente deciso di dare una svolta alle politiche sui rifiuti puntando con decisione sulla raccolta dei rifiuti “porta a porta”. La scelta ha portato in questi mesi all’espansione di tale modalità prima a Cortona, poi a Monte San Savino, poi a Foiano con ulteriori espansioni già programmate in tutti gli altri comuni del territorio
L’obiettivo è quello di ridurre le quantità di rifiuti indifferenziati da incenerire o seppellire in discarica raggiungendo la soglia del 60% di rifiuti differenziati, arrivando così progressivamente a una diminuzione dei costi del servizio
A Cortona, dove il Porta a Porta nel centro storico è stato riorganizzato ed esteso, è stato anche implementato anche il servizio di raccolta della carta e del cartone. La risposta dei cittadini è stata complessivamente positiva e ciò rappresenta un buon viatico per i prossimi passaggi che intorno a fine anno prevedono l’espansione lungo il percorso (cruciale dal punto di vista strategico) della SR71. Nel territorio di Monte San Savino il porta a porta è stato introdotto in modo progressivo, dividendo il territorio in zone le quali, una alla volta con frequenza quindicinale, hanno effettuato il ‘passaggio’.
Dal prossimo 14 Settembre il servizio sarà avviato anche nei comuni di Foiano della Chiana e successivamente anche a Civitella val di Chiana.
Ovviamente, trattandosi di un nuovo sistema che rappresenta un cambiamento epocale sia sul piano organizzativo che su quello delle nostre abitudini collettive, qualche difficoltà c’è stata. Si possono infatti effettuare previsioni e calcoli per immaginare un servizio ‘su misura’ per tutti, ma poi il nostro territorio è così vasto e vario (e, allo stesso modo, il nostro sistema sociale/economico è così complesso) che gli aggiustamenti sono sempre necessari. Molte questioni possono essere osservate e verificate solo ‘sul campo’, quando un sistema entra ‘a regime’. ed è lì che si può intervenire per risolvere ciò che non funziona: le settimane passate sono servite anche a questo e proprio per questo abbiamo sempre invocato come prima necessaria regola l’esistenza di un dialogo diretto e costante fra ente gestore, ente comunale, cittadini e aziende
Tra le difficoltà che ci sono state segnalate emergevano quelle per lo smaltimento del verde e dei resti di potatura dei giardini, il fatto che i sacchi per la raccolta della carta siano troppo piccoli e rischino di macerarsi con la pioggia (anche se essi sono certificati per resistere almeno 2 giorni sotto la pioggia battente), la presenza dei cassonetti verdi per la raccolta del vetro in luoghi in cui stonano con le caratteristiche architettoniche (es. nei centri storici), i frequenti abbandoni ‘abusivi’ di materiale fuori da essi o i fenomeni di ‘esodo’ per cui, un po’ per pigrizia e un po’ per inciviltà, certi soggetti si rifiutano di fare la differenziata e vanno a riempire bidoni limitrofi alle aree in cui il nuovo servizio è attivo (es: talvolta ciò accade alla Maestà del Sasso, appena fuori Cortona).
Non si può comunque oggettivamente negare che il bilancio, finora, sia comunque positivo e che la strada intrapresa sia quella giusta, non esistendo in questo momento la possibilità di soluzioni diverse per affrontare il problema della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti
Dalla nostra osservazione diretta di permettiamo comunque di sollecitare un’attenzione ancora maggiore su tre questioni:
– la necessità di avere a disposizione uomini e mezzi da permettere di compiere un servizio sempre più ‘su misura’, svolgendo non solo il ritiro dei rifiuti, ma anche un servizio di ascolto costante con possibilità di adattamento alle varie necessità
– il rafforzamento delle politiche di informazione e sensibilizzazione senza mai ‘allentare’. Le assemblee pubbliche sul territorio sono state numerose e partecipate e anche la distribuzione dei kit è servita ad avvicinare la cittadinanza. La questione della differenziata non deve però tornare in secondo piano e per questo sarà necessario organizzare iniziative che tengano viva l’attenzione tenendo saldo il rapporto gestore – cittadini. In più le iniziative nelle scuole saranno un grande baluardo così come le visite presso le stazioni ecologiche, agli impianti di selezione e smaltimento in cui si possono osservare i percorsi che ogni tipologia di materiale raccolto segue, i concorsi e i progetti scolastici ecc ecc
– una formula più organica per il controllo. Dall’attuale ‘manina rossa’, un adesivo che viene applicato qualora qualcuno sbagli a conferire i rifiuti (che ha la valenza di un ‘avviso bonario’), ben presto si dovrà passare a controlli più approfonditi e sanzioni per chi non rispetta le regole. Un sistema di controlli è quindi da programmare, magari anche su scala intercomunale