Consultando i dati del sondaggio realizzato dalla società SWG per conto di AISA impianti tra i cittadini residenti nei Comuni di Civitella e Arezzo ho ancora una volta la conferma di ciò che dico da anni: è tipico degli italiani avere sempre meno memoria e farsi sempre più condizionare dall’emotività momentanea. La conferma avviene leggendo che, secondo i risultati del sondaggio effettuato tra il 18 ed il 22 Gennaio 2016, c’è forte titubanza sull’utilità della raccolta differenziata e, al contrario, una positiva accettazione della presenza del termovalorizzatore di San Zeno
Il risultato stona con quanto si era visto in passato, quando una buona fetta della popolazione era insorta (a mio avviso con motivazioni in buona parte condivisibili) contro quel “triangolo” industriale che ha proprio nell’impianto di San Zeno uno dei suoi punti fondanti, sul quale la nostra azienda sanitaria locale realizzò anche uno studio specifico per capire quali potessero essere gli effetti sulla salute dei cittadini
La sollevazione si concretizzò nella nascita di comitati ed associazioni che certo contribuirono a fermare l’iter di ampliamento dell’impianto di San Zeno, portando anche all’istituzione di un contributo economico quale “rimborso” per il disagio ambientale che i cittadini di quei comuni erano costretti a subire.
Oggi, secondo quanto comunicato da SWG, oltre il 75% del campione si dichiara invece favorevole all’incremento delle funzioni dell’impianto (compostaggio e produzione di biometano, ma anche aumento dell’incenerimento al fine di incrementare la produzione di energia elettrica) e nel contempo, questo stesso campione di cittadini, esprime forti perplessità sulla raccolta differenziata dei rifiuti.
Questa dato potrebbe incoraggiare le scelte già intraprese da AISA Impianti, oggi sostenute dal maggior azionista dell’impianto, per arrivare a un aumento della potenza, ovviamente non escludendo che vi si brucino rifiuti provenienti da altre parti d’Italia visto che all’interno dell’ATO Toscana Sud, un po’ per la crisi economica e un po’ per il generoso sforzo di amministrazioni comunali e soggetto gestore, la produzione sta calando notevolmente (4 – 5 % ogni anno).
Difficile capire come, adesso, risulti persa la sensibilità di un tempo visto che inevitabilmente un allargamento dell’impianto porterà un peggioramento della qualità dell’aria, senza peraltro confini geografici particolari (i confini comunali certo non possono “fare muro”). Verrebbe quasi da dire, con grande amarezza, che chi al tempo restava scettico di fronte alle sollevazioni ambientaliste, c’aveva visto lungo
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