Il 23 Luglio scorso la Coldiretti, in occasione della presentazione del rapporto Ispra sul consumo del suolo, ha divulgato un’analisi sulla disponibilità di suolo coltivabile nel nostro paese. Ebbene dallo studio risulta che la superficie agricola disponibile si è ridotta a soli 13 Milioni di Ettari. E’ stato infatti calcolato che negli ultimi 25 anni la superficie disponibile si è ridotta del 28 per cento ed in termini di produzione agricola la perdita stimata è di 3,7 milioni di quintali di prodotti.
Il territorio della Toscana consumato al 31 12.2019 è di 141.442 ettari pari al 6,2 % dell’intero territorio con un incremento di 230 ettari tra il 2018 ed il 2019; quello della Provincia di Arezzo è di 17.229 ettari pari al 5,3% con un incremento di 24 ettari; quello del comune di Cortona è di 1593 ettari pari al 4,7% con un incremento di 2,54 ettari; Quello di Castiglion Fiorentino è di 746 ettari pari al 6,7% con un incremento di 4,07 ettari; quello di Foiano è di 395 ettari pari al 9,7% con un incremento di 0,83 ettari; quello di Civitella iè di 581 Ettari pari al 5,8% con un incremento di 0,61 ettari; quello di Lucignano è di 273 ettari pari al 6,1% con un incremento di 0,26 ettari; quello di Marciano è di 184 ettari pari al 7,8 % con un incremento di 0,07 ettari; quello di Monte San Savino è di 533 ettari pari al 5,9% con un incremento di 2,43 ettari.
Ciò rende doveroso riflettere sulla necessità di fermare definitivamente la cementificazione, difendendo il nostro paesaggio che è la nostra principale risorsa e il tesoro che ci rende meta di turismo. Un paesaggio, quello della Valdichiana, che come è noto è anche candidato a divenire parte del patrimonio Unesco.
L’emergenza per il Covid-19 ha inoltre messo in evidenza, quanto mai prima d’ora, le potenzialità del ricco patrimonio dei piccoli comuni e dei centri storici minori quali luoghi in cui vivere e (tele?)lavorare, in alternativa alle periferie metropolitane.
Il lockdown ci ha fatto riscoprire l’enorme fortuna di vivere in un piccolo centro o nelle sue zone limitrofe (campagna o collina), tenendo più lontane le paure e disponendo di spazi aperti come un giardino, un orto, un terreno da coltivare.
In Valdichiana, nei mesi più duri, abbiamo evitato grazie alle (purtroppo poche!) botteghe “di prossimità” lunghe code ansiogene per procurarci i generi di prima necessità, non abbiamo avuto problemi a trovare luoghi per passeggiate, abbiamo avuto modo di passare il tempo dedicandoci ad attività utili e divertenti come coltivare un orto. Insomma, siamo stati molto più fortunati di altri.
La consapevolezza di essere fortunati ad abitare in Valdichiana richiede secondo me, una seria programmazione per mantenere i vantaggi e migliorare quelle che possono essere le mancanze.
Ad esempio serve lavorare per una migliore dotazione di servizi (collegamenti ad internet, negozi di vicinato) ed una maggior cura dei valori ambientali e paesaggistici indispensabili affinché la possibilità si traduca in azione, attivando così il recupero edilizio dei numerosi centri storici, dei paesaggi rurali storici che si vanno perdendo per abbandono dei residenti o trasformazioni “incongrue” (piccole Disneyland) come sta avvenendo nella nostra Valdichiana (Aretino- Senese).
In questa fase una grande occasione potrebbe arrivare dai finanziamenti europei, una vera potenziale “pioggia” a disposizione delle comunità locali.
La sapremo sfruttare al meglio? Ci arriveremo preparati, con le idee chiare e il giusto spirito di collaborazione?
Saremo pronti con progetti finanziabili che prevedono incremento zero delle nuove costruzioni, recupero dell’esistente costruito, difesa della salute, del territorio, dell’ambiente, maggiori servizi ed infrastrutture e soprattutto una produzione agricola biologica e biodinamica, libera da pesticidi e concimazioni chimiche?
Una buona via per iniziare un lavoro comune potrebbe essere un nuovo Piano Strutturale Intercomunale da realizzare, ad esempio, tra i comuni di Cortona, Castiglion Fiorentino e Foiano della Chiana. Ricordiamoci che è con questo strumento che si decidono le aree costruibili, la presenza di infrastrutture, di servizi e lo sviluppo dell’intero territorio.
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