Oramai, anche la Torre del Cassero ha capito che la sfida più dura per l’elezione del prossimo sindaco di Castiglion Fiorentino, sarà combattuta tra Paolo Filippi e Luigi Bittoni. E man mano la campagna elettorale si avvia alla conclusione, il calore dello scontro sale e i colpi di scena si sprecano.
Dice il proverbio che “al peggio non c’è mai fine”. In effetti, come altrimenti commentare la grottesca notizia che i dirigenti provinciali del PD vorrebbero cacciare dal partito gli iscritti castiglionesi che, con coraggio e coerenza, hanno sottoscritto una lettera di appoggio al candidato a sindaco Paolo Filippi ed alla sua Lista Cittadini Uniti per il Bene Comune?
Quegli stessi dirigenti, che non hanno mosso un dito contro quegli iscritti al PD che, avendo amministrato il Comune di Castiglion Firoentino, hanno causato un drammatico debito pari a NOVEMILIONI E TRECENTOCINQUANTAMILA euro; quegli stessi dirigenti che non hanno trovato nulla da obiettare sui loro ineffabili iscritti, i quali dopo aver prodotto il danno, non hanno avuto neppure l’umiltà di chiedere scusa ai Castiglionesi; quegli stessi dirigenti che mentre il nuovo sindaco di Castiglioni, Enrico Cesarini, pensava già di dichiarare il dissesto finanziario del Comune, nominavano l’ex sindaco ed anche segretario comunale PD, ai vertici di un’azienda pubblica, premiandolo con uno stipendiuccio da parlamentare; quegli stessi dirigenti che per mesi hanno ignorato le segnalazioni e le lamentele di quegli esponenti del partito castiglionese, che si sentivano amareggiati ed umiliati per ciò che era successo e che chiedevano un vero rinnovamento, una vera discontinuità e che alla fine, inascoltati, sono stati costretti a trovare una soluzione politica all’esterno del loro partito. Ebbene, proprio loro, quegli stessi dirigenti hanno fatto sapere che saranno fuori del partito non i “mariuoli”, ma coloro che chiedono pulizia e rinascita per il partito e per Castiglioni.
Il bello è che quei firmatari non sono iscritti qualsiasi, ma sono “Il Partito” a Castiglioni! Un vero paradosso, come se un chirurgo, per risolvere il problema di un paziente che “sente” dolore a un piede, gli tagliasse la testa, “così non sente più dolore”.
Bruno Benigni, (PCI-PDS-DS) ex Assessore Regionale alla Sanità ed oggi esponente di primo piano dello SPI-CGIL; amato e stimato in mezza regione è la personalità politica castiglionese che ha ricoperto il più alto incarico in assoluto.
Giuseppe Alpini (PSI-PDS-DS), ex sindaco di Castiglion Fiorentino, ex vice presidente della USL Valdichiana, attualmente Presidente del Consiglio Provinciale di Arezzo (incarico che non credo abbia mai ricoperto un castiglionese).
Santino Gadani (DC-PPI-Margherita), ex sindaco di Castiglion Fiorentino e consigliere della LFI.
Mario Banelli (DC-PPI-Margherita), ex assessore comunale e Direttore di esercizio di LFI.
E poi gli ex assessori Mario Menci, Danilo Grifoni, Pierino Purismi, Roberto Noccioletti. A cui aggiungerei anche l’ex sindaco Enrico Cesarini, l’ex assessore Alessandro Bennati – uscito tempo fa dal partito – l’architetto Antonio Bigi (co-progettista del Piano strutturale), il prof. Francesco Iacocca e tanti altri personaggi, meno conosciuti al grande pubblico, ma non per questo meno importanti a Castiglioni.
Persone corrette, autorevoli, capaci, degne di stima, che per anni si sono spese disinteressatamente per un’Idea. Persone con proprie attività, che non hanno usato la politica quale mezzo di sostentamento e non hanno mai avuto bisogno di dichiarare in documenti anagrafici, alla voce professione, quella di “politico”.
Questo, ho già detto, è il Partito! E qualsiasi altro dirigente provinciale, di una qualsiasi altra provincia, avrebbe cercato di vederci più chiaro sulla situazione castiglionese e, semmai, avrebbe cacciato con ignominia altri, magari quelli che hanno ricoperto di fango il Paese ed il partito.
E qui ci si potrebbe chiedere il perché di quest’occhio di riguardo dei vertici provinciali, verso gli ex vertici del Comune castiglionese. Si tratterà solo di solidarietà di parte, attaccamento a qualche poltroncina o paura che possa “morire Sansone con i Filistei”?
Ogni partito ha i dirigenti che si merita e osservando quello che accade in Piazza Sant’Agostino, viene da chiedersi quale sia la salute attuale del partito democratico aretino.
Termino con un commento alle parole di Bersani – che alla fine dovrà pur conoscere la vera realtà del suo partito in provincia di Arezzo – il quale ha affermato “i partigiani saprebbero cosa dire dell’uomo qualunque”. Ha ragione dal mettere in guardia da eventuali derive qualunquiste, ma che dia una mano ai cittadini, affinché non siano costretti a considerare “uguali”, nelle loro negatività, tutti i partiti.
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