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Un lettore sulla vicenda della dipendente “obiettrice” per i tesserini venatori

Gentile Sindaco,

In relazione alla presa di posizione dell’impiegata comunale che ha chiesto l’esonero circa la consegna del tesserino venatorio e che lei ha liquidato come trovata folkloristica Le vorrei ricordare che se esiste, al mondo d’oggi, qualcosa di quanto più folkloristico (ma nel senso grottesco del termine) ci si possa immaginare questo qualcosa è senz’altro costituito dalle varie migliaia di sparatori (per fortuna in costante e marcato declino, fatte salve poche sacche tipiche dei
territori caratterizzati da evidente arretratezza morale e civica)bche, travestiti da Rambo e armati di tutto punto, se ne stanno acquattati dietro ad un cespuglio o dentro ad un capanno in attesa delle allodole …!

Ricollegandomi poi alla sua osservazione che pretendeva magari tratteggiare il focus d’effetto del suo ragionamento (ma che per come e quanto abusata di effetto ha davvero ben poco …), secondo cui in un momento di crisi generare sembra quanto mai stravagante la richiesta di astenersi dal consegnare tesserini venatori, le riproporrei la stessa pregnanza invitandola ad chiedersi quale sentimento, proprio in tempi di crisi e sobrietà, dovrebbe mai suscitare chi altra aspirazione non ha se non quella di perdere il proprio tempo e sprecare le proprie energie e risorse per andare a sparare alle papere?
Solidarizzo pertanto con la signora che con coraggio e determinazione invoca l’obiezione di coscienza poiché la consegna del tesserino venatorio, strumento attraverso cui si accede all’esercizio di una pratica inutile, crudele, primitiva e spregevole, le provoca ripulsa e quindi tensione, stress e malessere.
Mi stupisco di come un Primo Cittadino, che dovrebbe incarnare in Sé quanto di meglio i valori contemporanei siano in grado di irradiare – e tra questi il rispetto per il vivente ne è senz’altro una degna rappresentazione- si dimostri indifferente e reagisca con sprezzante ironia rispetto ad una posizione ideologica che denota, tra le altre cose, un grado di civiltà e di elevatezza etica sicuramente più encomiabili e virtuosi delle pseudo – patologiche pulsioni che animano i vili seguaci della dea Diana.

Cordiali Saluti
Franco Valeri
Arezzo

Michele Lupetti

Colui che nel lontano 2006 ideò tutto questo. Fondatore e proprietario di ValdichianaOggi, dopo gli inizi col blog "Il Pollo della Valdichiana". Oltre a dispensare opinioni sulle cose locali è Beatlesiano da sempre (corrente-Paul Mc Cartney), coltiva strane passioni cinematografiche e musicali mescolando Hitchcock con La Corazzata Potemkin, Nadav Guedj con i Kraftwerk. I suoi veri eroi, però, sono Franco Gasparri, Tomas Milian, Maurizio Merli, Umberto Lenzi... volti di un'epoca in cui sarebbe stato decisamente più di moda: gli anni '70

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  • Le invio di seguito la mia risposta ai giornali nella sua interezza, forse potrà indurla a qualche riflessione più approfondita. Aggiungo che, a mio parere, tutti dovrebbero rifuggire dalla tentazione di giudicare gli altri sulla base di due righe stampate su un quotidiano. Voglio anche dire che la scelta dell'obiezione di coscienza è nobile quando costituisce un sacrificio di testimonianza e che di questo non v'è traccia nel caso di cui stiamo discutendo, visto che la dipendente comunale non sacrifica nulla per le sue rispettabilissime convinzioni ed anzi finirà col lavorare di meno e scaricare le proprie incombenze sui colleghi. Nonostante ciò, poichè sono dotato di sensibilità ed empatia, ho ACCOLTO la sua richiesta per evitarle la quotidiana sofferenza che lamenta. Cordiali saluti.

    Bisogna saper distinguere tra le opinioni (che sono tutte legittime) e i diritti, che per essere esercitati devono prima essere sanciti dalle leggi. Non esiste nessuna legge che garantisca il diritto all'obiezione di coscienza in questo caso. Nonostante ciò, rispettando la sensibilità della dipendente, consentiremo che essa si astenga da questa particolare incombenza, adibendola ad altre mansioni all'interno dello stesso ufficio. I tesserini venatori saranno distribuiti dai suoi colleghi che si sono resi disponibili, visto che la caccia (può piacere o non piacere) è attività consentita dal nostro Ordinamento.
    Chi scrive non solo non è e non è mai stato un cacciatore, ma e' stato Obiettore di Coscienza e ha prestato Servizio Civile alternativo alla Leva Militare quando questa scelta comportava 24 mesi di Ferma piuttosto che i 12 canonici. Sono pertanto consapevole dell'importanza della difesa delle proprie opinioni. Come Sindaco pero' mio dovere e' rispettare e far rispettare non solo le opinioni, ma anche e soprattutto la legge. Queste sono le regole della democrazia che altrimenti rischia di diventare stravagante folklore.

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Michele Lupetti

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