Sono un iscritto del Pd di Cortona. Ho partecipato il 23 Maggio presso la sala Montetini di Arezzo, a una iniziativa del PD di Arezzo, sulla riforma delle pensioni. Erano presenti Maria Luisa Gnecchi (componente commissione lavoro della Camera dei Deputati), Marco Meacci (segretario provinciale PD), Donella Mattesini e Marco Donati (eletti in Parlamento alle ultime elezioni).
Folta presenza di persone, molte delle quali pesantemente danneggiate dalla legge Fornero ( esodati, gente che deve andare in pensione 4-6 anni più tardi, pensioni con quote al limite della sussistenza ulteriormente penalizzate).
Grandi assenti gli iscritti al PD, quelli che di norma contano e che sono presenti quando c’è molta visibilità.
La relatrice Maria Luisa Gnecchi, esperta di pensioni, ha illustrato molto bene i danni provocati dal decreto salva Italia, votato in parlamento anche dal PD, probabilmente senza rendersi conto delle conseguenze. Il decreto pensioni è stato varato adducendo non bene specificati motivi di equità e un risparmio di 22 miliardi in 4 anni: risultato per il 2013 e per i prossimi 4 anni, avremo un costo solo per gli esodati di circa 10 miliardi ogni anno.
Inoltre, sempre la Gnecchi, ha posto in evidenza la necessità di aprire un capitolo sulle pensioni per le donne, in quanto manca nell’opinione pubblica una reale consapevolezza di quanto siano penalizzate le donne, in particolare nella pubblica amministrazione.
E’ stato ricordato, tra l’altro, che le pensioni delle donne sono in media molto più basse di quelle degli uomini perchè sono più diffusi i vuoti contributivi e perchè i costi altissimi delle ricongiunzioni fanno rinunciare al recupero di anni lavorativi. Urge rivedere il limite dei 66 anni per andare in pensione, visto che in Germania il tetto dei 66 anni per le donne andrà in vigore solo nel 2020, pur beneficiando fin da ora di un sistema sociale che permette di arrivare alla pensione senza vuoti contributivi.
Un ulteriore elemento negativo della legge Fornero è la penalizzazione dei giovani perchè ritardando l’età pensionabile procrastina il loro ingresso nel mondo del lavorativo, già reso precario dalle modifiche alla normativa sul lavoro.
Oggi il PD al governo cerca di introdurre dei correttivi alla legge Fornero. Non avrà sicuramente successo visto il rapporto con gli alleati di governo e considerata la difficoltà delle problematiche da risolvere.
La mia proposta politica: abrogazione della legge Fornero e ritorno alla legislazione precedente, recuperando le risorse necessarie attraverso un prelievo totale temporaneo sulla quota eccedente le pensioni oltre i 4 mila euro.
Non si venga a dire che questo non è possibile, che i diritti acquisiti non si possono toccare: questo è un ritornello che si fa valere solo per le caste. Amato già nel 1992 ha intaccato il principio dei diritti acquisiti per le pensioni dei lavoratori dipendenti.
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HO 58 anni a novembre e a fine anno sono 40 di servizio presso un ente pubblico. Dovrei andare in pensione a fine 2016, con 43 anni di servizio... Si parla di riforma solo per coloro che hanno 60/62 anni di età con 35 di contributi ..chi ne ha già 40 di contributi ma non ancora 60 di età deve ancora aspettare il limite anagrafico ...credo sia un'ingiustizia.
Soprattutto per le donne che faticano a conciliare oltre al lavoro la casa i figli, genitori anziani ecc. Nessuno ha mai pensato invece di abbuonare degli anni alle donne considerato l'enorme sacrificio che hanno fatto per una vita intera. grazie .
Siamo in italia, quindi sì, è un'ingiustizia!!! Ma non c'è da stupirsi: nella maggior parte dei casi, le ingiustizie in italia diventano legge.
il PD ha tutto il potere possibile che si possa avere in Italia, dalla A alla Z
eppure le colpe sono sempre degli altri e qualsiasi cosa danneggia i cittadini loro non c'entrano o non sanno bene perchè è accaduta, chi è stato etc...
al prossimo congresso mondiale di psicologia potrebbero diventare tutti matti se l'argomento sarà il PD italiano...