Se la soluzione per mantenere gli Uffici delle Entrate a Cortona giustifica i sacrifici e lo spostamento dell’URP, l’ipotizzato trasferimento degli uffici Servizi sociali e servizi Educativi dal Centro Storico per relegarli in via Scotoni non mi pare il massimo dell’efficienza e, soprattutto dell’efficacia in termini di ricaduta sia dal punto di vista degli utenti che dell’operatività di questi servizi.
Provo a sintetizzarne i motivi:
1) I Servizi in questione sono centrali nell’azione amministrativa e spesso il primo interfaccia cittadino/ente pubblico, spesso in relazione con altri servizi comunali (ufficio protocollo, Anagrafe, Polizia municipale ecc.) dai quali invece si troverebbero isolati; in pratica mentre si sono portati a Cortona tutti gli Uffici, in linea anche con il ruolo “amministrativo” del capoluogo, se ne allontanano due fondamentali per i servizi che erogano.
2) l’utenza dei servizi educativi e sociali è numerosa, socialmente composita, multietnica e interessa praticamente tutte le fasce d’età e classi sociali: dall’Asilo Nido alla vecchiaia avanzata, italiani e immigrati, normodotati e disabili, con esigenze d’accesso facilitato, senza barriere architettoniche (presenti invece nelle sedi ipotizzate). Allontanare questi servizi dal Centro Storico, dalla contiguità con le Istituzioni Scolastiche e con la sede politica del Comune, sminuisce l’immagine stessa del Centro Storico (come fulcro amministrativo dell’intero Comune) nonché dell’Ente Locale e delle sue funzioni di tutela e promozione sociale, funzioni che Servizi Educativi e Servizi Sociali esprimono al massimo, pur nelle difficoltà del momento.
Nell’ottica di tagliare spese e ottimizzare risorse credo che non si siano tenuti in sufficiente conto i costi “sociali” (ed economici per la comunità cortonese) di tale scelta: quali difficoltà verranno create agli utenti che non si possono spostare in modo autonomo, o che hanno disabilità o semplicemente sono anziani o hanno dei bambini con sé. Mi pare dunque che sarebbe opportuna un’ulteriore riflessione in merito, riflessione che coinvolge necessariamente l’utilizzo e la disponibilità reale degli immobili di proprietà Comunale, ed una loro ridistribuzione in base ai servizi comunali, con riguardo anche all’utenza, altrimenti i tagli lineari, come insegnano governi anche recenti, colpiscono per primi le fasce più deboli alle quali diciamo di guardare