Mi accingo a scrivere questa lettera obbedendo ad una necessità che da tempo mi preme insistentemente: restituire alla Valdichiana il verde che le è stato indebitamente tolto negli anni. Qualche tempo fa, per caso, mi è giunto fra le mani una relazione scritta dalle Suore Clarisse di Cortona in occasione dell'”Anno Internazionale delle Foreste” indetto dall’O.N.U.; una ricerca molto ben documentata che analizza ed evidenzia i danni che specialmente negli ultimi 30 anni l’uomo ha apportato e sta apportando alle foreste del nostro pianeta (e purtroppo non solo alle foreste!): dall’Indonesia alla regione delle Murcie in Spagna, fino alla Foresta Amazzonica, grande polmone ormai sofferente del Mondo.
La “macchina umana” consuma, distrugge e non restituisce nulla!
Nella ricerca delle suore, contraddistinta per lo più dagli effetti negativi dell’intervento umano sull’ambiente, fiorisce come un fiore all’occhiello la buona notizia che in Bangladesh è iniziata una campagna di rimboschimento a cura della Child Forest Campaign: si restituirà alla terra più di un milione di alberi distribuiti in ben mille villaggi..
Allora se si vuole si può fare!! E perché dunque non farlo anche qui da noi?!?
Tenendo ancora sotto gli occhi la ricerca delle nostre suore che al punto 4 della parte conclusiva recita più o meno così: “Cosa fate voi per il vostro ambiente?” Io ripropongo la stessa domanda cambiando solo il soggetto: “Cosa facciamo NOI per la nostra terra?”
Questa valle ricca di storia e di bellezza che in alcuni luoghi è stata scarnificata e spolpata fino all’osso dalla foia umana di prendere senza mai rendere : vedi località come S. Caterina, poderi di Foiano, la zona tra Fratta e Tavarnelle, quella tra Pietraia e Riccio seguendo la vecchia “Via delle Viti”, la piana di Brolio,ed altri punti che ognuno di noi vede e può segnalare.
Possiamo quindi, se vogliamo, ridonare al nostro territorio il suo antico splendore, così come l’avemmo in eredità dal grande popolo Etrusco e non correre il rischio di ripiombare in un nuovo ed oscuro MedioEvo.
Da inesperta di agraria quale sono, mi accingo a proporre qualche intervento seguendo buon senso ed istinto: Ornare e delimitare il confine dei campi (così come era circa 40/50 anni fa) con il familiare Testucchio, che possiede il vantaggio della radice a fittone e perciò non invasiva per le eventuali colture limitrofe, insieme con lo splendido ed utile olivo; oppure creare delle isole di alberi calcolando la giusta percentuale da distribuire sul territorio.
Ed ognuno può suggerire interventi utili al caso .
Invito cordialmente l’assessore all’agricoltura Miro Petti e il Sindaco di Cortona Andrea Vignini e i Sindaci di Foiano della Chiana e Castiglion Fiorentino e tutti noi, proprietari e non , esperti nel settore e non a stabilire un preciso incontro affinché queste mie parole e le preghiere delle Suore Clarisse non rimangano vuote se ad esse non corrisponderanno fatti concreti, ossia un intervento reale sul territorio!
Fiduciosa di aver dato voce ad un sentimento comune e di riscontrare empatia, saluto cordialmente
Ersilia Monacchini Briganti
P.S. Ringrazio Suor Cristina perché la sua ricerca è in sintonia con il mio sentire
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