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Renaia….lotta continua?

La Provincia ed il Comune deliberano: espletati alcuni adempimenti (applicazione di filtri per l’ attenuazione dell’ ossido di azoto-rimozione del tetto in AMIANTO), poi la centrale ad olio di palma di Renaia può partire . Chi scrive si arroga  la facoltà di interpretare la sensibilità di un gran numero (per ovvie ragioni: non la totalità)  dei 6.000 concittadini che hanno firmato in appoggio al Comitato contro la centrale di Renaia, ritenendoli consapevoli che ora la guerra di Renaia entra in un’ altra fase: quella delle azioni legali .

   E’ un nuovo contesto che si impernia  su tre nodi che devono essere sciolti subito, probabilmente non oltre l’ estate : – quali tipi di azioni si intende attivare ;  – a quale studio legale  si conferisce l’ incarico ;  – chi è  il titolare  delle azioni e come vengono finanziate le spese .   Si chiude la fase in cui han pesato soprattutto la percepita buona fede, la disponibilità e la simpatia dei componenti del Comitato,  a partire dalla  Sig/a Lazzeri : è un patrimonio che non deve andare in disarmo, ma che da ora in poi  deve essere funzionale alla nuova fase in cui tattica e strategia devono essere decise con lucida  freddezza .  Anche a salvaguardia della scintilla di coesione sociale che il Comitato ha acceso, da ora  in poi, ogni passo di quanti si oppongono alle biomasse di Renaia  dovrà essere ottimizzato al fine di trasmettere la convinzione che, ci vorrà il tempo necessario, ma comunque un giudice sicuramente dirà uno STOP definitivo alla centrale di Renaia. Essere convinti di questo, provoca dei comportamenti .  Oltre che per la specifica centrale di Renaia, la  preoccupazione maggiore di quanti  hanno a cuore il territorio cortonese scaturisce dal carattere di esempio (il  famoso ‘precedente’  che si materializza) che l’ autorizzazione  per Renaia comporta:  risultato ?  il far west  della produzione di energia elettrica, incentivata dissennatamente dal legislatore (citando la commessa di Camucia, chi scrive ha già esplicitato la scarsa emozione per il termine energie rinnovabili  messo a cappello  di  lauti incentivi che non hanno senso né industriale, né di mercato, e tantomeno ambientale) .  Allungando lo sguardo appena oltre il confine comunale,  ci preoccupano molto  le ultime notizie riguardo la centrale a bio masse a Castiglion Fiorentino :  sembra che si stia  inverando  la  profezia  del rappresentante delle 6- società coinvolte a Renaia (riunione a Terontola nel novembre 2009) :  “passate le elezioni regionali,  si attiveranno prima la centrale di Renaia, poi  quella dell’ ex zuccherificio ”.  Ripetutamente abbiamo ascoltato e letto, a proposito del caso Renaia,  la   sussiegosa  formula  dispensata, come un “mantra “ ,  dai  rappresentanti delle amministrazioni chiamate in causa :  “ bisogna salvaguardare  sia la libertà d’ impresa che la tutela della cittadinanza “ . Addirittura pare che in consiglio  comunale,  gli effetti della centrale di Renaia  siano stati valutati , da un componente, non più significativi rispetto all’ apertura  di un nuovo negozio di ferramenta  .    A noi  pare  che  tali formulazioni , rispetto all’ impatto della vicenda Renaia ed alle altre simili,  non siano rispettose  innanzitutto della Costituzione italiana i cui primi 2 commi dell’ articolo 41  questo dicono : “L’iniziativa economica privata è libera. Non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana. “ .  Ci  permettiamo  di   sottolineare   che tale testo compare sin dall’ origine (1948)  della Costituzione  e  che  a  noi  pare  che  la  formulazione del  4°  comma dell’ articolo 118, scaturita dalla modifica del 2001 ,   individui  un percorso di legittimazione dei soggetti portatori  dell’ utilità sociale ovvero interesse generale che l’ attività privata non deve travalicare : “Stato, Regioni, Città metropolitane, Province e Comuni favoriscono l’autonoma iniziativa dei cittadini, singoli e associati, per lo svolgimento di attività di interesse generale, sulla base del principio di sussidiarietà” .  Spiace dover  rilevare che l’ odierno Statuto del Comune di Cortona, pur adottato (2002) in vigenza dell’ appena  riportato 4°  comma,  ignori  del tutto  il  principio di sussidiarietà .
Per  intanto  rivolgiamo  un pressante appello al  Consiglio comunale di Cortona, a partire dal Sindaco, perché  adotti  con urgenza per le bio masse  un deliberato, a stralcio  (analogo a quello già adottato dal Comune di Lucignano)  che preveda: “ segnatamente per gli impianti alimentati da Bio masse   sono consentiti qualora abbiano una potenza termica inferiore ai 0,5 MW, con finalità di autoconsumo, poste all’interno del perimetro di edifici produttivi ed alimentate attraverso la cosi detta FILIERA CORTA “ .  Ovviamente il Sindaco deve sentirsi impegnato da un tale deliberato anche ad esprimere (ed a far esprimere ai suoi delegati) parere  negativo in tutte le sedi  in cui  vengano ufficialmente  esaminate aperture di impianti a bio masse che  non rientrino  in tali parametri .  Se un tale deliberato consiliare fosse  stato in vigore nel 2009, l’  impianto di Renaia mai sarebbe  giunto ad essere autorizzato  dalla Conferenza dei servizi presso la Provincia ,  in virtù della blindatura forzosa del  Comune !   ( Ovvio, che tale parere negativo del Comune avrebbe potuto  -e dovuto- esserci anche in assenza  dell’ auspicato deliberato consiliare) .   Qualche anima bella , vera o finta, potrebbe sollevare il dubbio che il deliberato consiliare  che noi qui invochiamo,  per evitare la selvaggia corsa  agli impianti a bio masse per produrre elettricità nel nostro comune,  investe una materia che esorbita dalla competenze del Comune :    basti citare il recente caso del Regolamento- stralcio    adottato   per il  FOTOVOLTAICO per togliere  qualsiasi imbarazzo di tale natura agli amministratori pubblici ed alla cittadinanza : in questo caso il  precedente  giocherebbe a nostro favore .
Per terminare,  auspichiamo  che  il Comitato  e quanti  si opporranno ancora  alla centrale a Renaia  non disperda le forze  in azioni velleitarie, se non controproducenti, rispetto all’ obiettivo principale :   al momento ci riferiamo  alla  “raccolta di firme per la legge regionale  di iniziativa popolare in tema di biomasse “   che abbiamo sentito decantare nelle  recenti assemblee della popolazione .  Tale iniziativa  è velleitaria, dal momento che  non  risultano  precedenti  analoghi giunti a buon fine  . Anche nel caso –inverosimile- che questa volta così non fosse, la normazione che ne scaturirebbe non potrebbe riguardare la vicenda RENAIA !  Quindi tale azione può solamente danneggiare sul piano dell’ immagine  la causa principale e concreta che  ci unisce (la madre di tutte le nostre battaglie ambientali locali)  : la centrale  di Renaia .  Infatti,  poiché  all’ esterno di Cortona  tale iniziativa, sponsorizzata dal Comitato Tutela Cortona,  verrebbe percepita come  la divagazione  estemporanea, il tentativo palese di parlare d’ altro, (come la difesa di una squadra di  calcio costretta, dall’ inferiorità, solamente a buttare la palla fuori del campo), da parte di una realtà che  non è riuscita ad evitare l’ approvazione dell’ impianto di Renaia :   può essere sgradevole sentirselo dire ,   ma fino a che non si sarà riusciti  far revocare tale impianto,  bisognerà adattarsi a sopportare, all’ esterno ma anche all’ interno del comune di Cortona, un tale stato di cose e, soprattutto, ad agire di conseguenza

Michele Lupetti

Colui che nel lontano 2006 ideò tutto questo. Fondatore e proprietario di ValdichianaOggi, dopo gli inizi col blog "Il Pollo della Valdichiana". Oltre a dispensare opinioni sulle cose locali è Beatlesiano da sempre (corrente-Paul Mc Cartney), coltiva strane passioni cinematografiche e musicali mescolando Hitchcock con La Corazzata Potemkin, Nadav Guedj con i Kraftwerk. I suoi veri eroi, però, sono Franco Gasparri, Tomas Milian, Maurizio Merli, Umberto Lenzi... volti di un'epoca in cui sarebbe stato decisamente più di moda: gli anni '70

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