{rokbox title=| :: |}images/stories/cortona3.jpg{/rokbox}(Im)modestamente abbiamo provato a dar vita ad una versione, adattata ai luoghi, ai tempi ed alle circostanze attuali, del geniale personaggio (“la casalinga di Voghera”) creato da Alberto Arbasino, diventato un’ icona popolare e sociologica dell’ Italia -televisiva e non- dagli anni ’60 del ‘900 . In particolare cerchiamo di immaginare quali possano essere i dubbi e le curiosità di un cittadino cortonese, mediamente attaccato al territorio ed alla comunità, aperto alle novità ma con i piedi ancorati a terra (appunto “la commessa di Camucia”) , di fronte al tema dell’ energia, prepotentemente salito alla ribalta a partire dalla vicende delle bio masse di RENAIA .
Di recente la nostra amica aveva una mezza idea di acquistare una nuova autovettura ed essendo, per definizione mediamente, sensibile ai richiami ecologici –ormai convogliati in misura onnipresente anche dalla pubblicità-, era orientata verso un modello alimentato a GPL od a metano, il cui maggior costo le risultava compensato da forti incentivi governativi motivati dal minore impatto ambientale di tali auto . Il concessionario ha spiegato alla nostra amica che purtroppo gli incentivi governativi per le nuove auto sono cessati al 31 dicembre 2009 . La motivazione ufficiale per cui non sono stati rinnovati nel 2010 ? Gli incentivi governativi sono una droga per il libero mercato: devono perciò avere una durata limitata nel tempo ! Questo può essere comprensibile per le auto alimentate tradizionalmente, ma nel caso del GPL e del metano l’ esigenza ambientale non dovrebbe prevalere sulle altre ? La nostra amica deve tenersi irrisolto il dubbio. Scoppiato il bubbone (il termine è usato volutamente) RENAIA, la nostra commessa (lavora a Camucia ma potrebbe abitare altrove) un po’ per dovere professionale -diciamo- e un po’ per curiosità ha dovuto prendere coscienza che, con la cosiddetta liberalizzazione del mercato elettrico, ognuno di noi come privato cittadino o come titolare d’ impresa, non è più obbligato ad acquistare l’ elettricità dall’ Enel (la liberalizzazione riguarda anche la fornitura del gas, ma non complichiamo oltre la vita alla nostra amica) . Oddio, le offerte di sconti sull’ energia elettrica son piovute da tutte le parti, anche gente che non conosce la differenza tra corrente continua ed alternata, da un giorno all’ altro si è messa a vendere elettricità ! Bene o male i titolari di partite IVA (anche il titolare del negozio dove lavora la nostra amica) sono stati informati delle novità dalle proprie associazioni di categoria . Per i comuni cittadini, niente : nessun ente pubblico (Comune , Provincia,ect) ha ritenuto di dovere fornire un’ informazione sicura ed obiettiva che consentisse al cittadino medio di saper valutare le offerte. Così numerose sono state le fregature (comunque percepite come tali) con rapido ritorno nelle accoglienti braccia di mamma ENEL. Ma seguendo la vicenda RENAIA, la nostra amica ha dovuto prendere coscienza che la liberalizzazione del mercato elettrico consente in pratica a chiunque di mettersi a produrre energia elettrica: non solo per autoconsumo (che alla nostra amica sembrerebbe cosa saggia, quando non implicasse costi di alcun genere per la comunità), ma anche solo per rivendere l’energia elettrica prodotta alla Rete Elettrica Nazionale . Non è finita qui: la nostra commessa ha appreso anche che particolari forme di produzione di energia elettrica (da bio masse , fotovoltaico ect.) vengono strapagate dallo Stato e/o dalle Regioni e/o dall’ Unione Europea (anche quando sono destinate solo ad autoconsumo: vedi il fotovoltaico) rispetto a forme tradizionali di produzione di elettricità.
La nostra amica (memore della recente esperienza del mancato acquisto dell’ auto a metano perché non conveniente senza incentivi) ha pensato che le bio masse,il fotovoltaico e l’ eolico sono oggi così fortemente incentivate (alla fine della fiera, comunque sempre a carico del contribuente) perché in un futuro non lontano potranno camminare economicamente con le proprie gambe, non solo ma daranno energia elettrica in tale quantità da poter sostituire in buona parte le forme tradizionali di produzione di energia, quelle che non possono fregiarsi del titolo di RINNOVABILI . Grande è stata la confusione nella testa della nostra amica commessa quando è stata informata che : A) mai la produzione di energia elettrica dal vento, dal sole o dalle bio masse (neanche quelle importate a basso prezzo affamando ulteriormente l’ Africa) potranno essere economicamente in equilibrio senza -forti- incentivi pubblici ; B) neanche dedicando, per pura ipotesi, in esclusiva tutto il territorio nazionale a tali forme rinnovabili di energia, si potrebbe fare a meno della quantità e della sicurezza di continuità offerte dalle tradizionali forme di produzione di energia . A questo punto alla nostra commessa in Camucia è venuto spontaneo il fatale commento/interrogativo: ma se l’ incentivare l’ acquisto di autovetture a basso impatto ambientale significa drogare il libero mercato, come bisogna definire, sempre rispetto al libero mercato, gli incentivi pubblici per le fonti cosiddette rinnovabili di energia ?
Importante novità nel decreto-legge del 31 maggio 2010
La manovra economica governativa (D.L. n. 78) modifica, con effetto immediato il meccanismo dei Certificati Verdi, sin qui uno dei principali stimoli per le energie cosiddette rinnovabili . L’ art. 45 congela il ritiro, da parte del Gestore dei Servizi Elettrici, dei Certificati Verdi in eccesso sul mercato: in pratica un eccesso di offerta di Certificati Verdi si tradurrà in una diminuzione del loro valore di mercato e quindi in una perdita di profitto per chi esercisce impianti eolici o grossi impianti a biomassa o fotovoltaici .
E’ una bella notizia per la nostra commessa camuciese e soprattutto per i seimila cittadini cortonesi che hanno firmato contro le bio masse a Renaia. Purtroppo l’ entrata in vigore di tale misura, probabilmente, alleggerirà anche la coscienza professionale dei membri della Conferenza dei servizi presso la Provincia, che a giorni definitivamente si determinerà sull’ autorizzare la centrale a bio masse di Renaia .
Nel frattempo un appuntamento assolutamente da non perdere è quello, apparecchiato dal Comitato contro le bio masse di Renaia, per giovedì 3 giugno 2010, ore 21-, presso la Sala civica in Camucia: verrà illustrata un’ intelligente esperienza di gestione dei rifiuti (quella del Comune di Capannori , realtà territoriale rapportabile a Cortona) che consente fra l’ altro agli utenti di risparmiare dei bei soldini sulla tariffa rifiuti .
Allora: tutti presenti il 3 giugno
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