IPOTESI: LA CENTRALE NON INQUINA
Politici di vario colore ci tranquillizzano che la centrale a biomasse è dotata di tutte le certificazioni previste. Tradotto significa che inquina e provoca patologie respiratorie nei limiti previsti dalla legge. In uno stato di diritto, però, funziona così. Ed in uno stato di diritto bisogna adeguarsi alla legge anche se, interpretando i segnali provenienti dal consiglio regionale di ieri, si dovesse alla fine affermare che a Poggio Ciliegio inquina ed a Manciano no. Provo pertanto a mettere da parte la tanto annosa questione inquinamento, superata per legge, assieme a luoghi comuni e facili sorrisi alla Sarkozy ed a riconsiderare la questione alla luce di questa verità legale. Ma inevitabili altri vuoti normativi mi inducono a rimanere perplesso.
POSTI DI LAVORO IN AGRICOLTURA
La centrale, non inquina, quindi assumiamo che non si perda nessun posto di lavoro nel settore agrituristico ed agricolo per degrado ambientale.
Rimane in ogni caso un però… Alcune aziende locali, oppresse dalla globalizzazione, affermano recentemente che sarebbero tentate di espiantare i frutteti.
Mi chiedo: se aziende che impiegano decine di operai fossero veramente tentate a convertirsi a biomassa (con l’ausilio dei soldi pubblici del cip6) come si può sostenere che si creano posti di lavoro in agricoltura? Mi sembra più vero il contrario.
Nella migliore delle ipotesi si invitano coltivatori che già coltivano a coltivare per Powercrop. Per cui non si crea un bel niente.
Nella più verosimile delle ipotesi, invece, coltivatori che impiegano buoni livelli di manodopera si troveranno incentivati a licenziare per convertirsi alla biomassa che richiede modesti impieghi di manodopera.
In mancanza di una legge che stabilisca maccanismi per cui licenziando, o cambiando acquirente, si creino le centinaia di posti di lavoro dichiarati, continuo a rimanere perplesso.
INDOTTO
La corrente elettica non necessità di imballaggi, di trasporti, di marketing, di design, di agenti di commercio, di subappalto lavorazioni e di tutte quelle attività che tipicamente creano maggior indotto. Se non c’è indotto nell’immissione automatica della corrente in rete, nè nella filiera di produzione per quanto detto sopra, qualcuno si fa carico di spiegarci dove si trova l’indotto significativo nel ciclo di produzione?
E’ evidente che questo sia da ricercare nell’eventuale parco industriale collegato.
Quindi la logica sembra essere quella che un parco industriale può creare lavoro. Invece di incentivare un parco industriale, incentivo una centrale, che a sua volta incentiva un parco industriale.
In mancanza di una legge, che incentivi direttamente il parco industriale produttivo, continuo a rimanere perplesso.
INTERVENTI COMPENSATIVI (Campo da golf, piscina, etc.)
La centrale, non inquina per cui mi aspetterei che il progetto non preveda, in uno stato di diritto serio, interventi compensativi.
Iniziative imprenditoriali utili e compatibili con l’ambiente (sono parole di rappresentanti politici) cosa debbono compensare?
Servono forse ad ‘aiutare’ la decisione in un momento difficile per Castiglioni.
RICONVERSIONE
Voler risolvere una crisi aziendale, figlia del taglio dei contributi comunitari, con una azienda che è in utile finchè finanziata dallo stato è una valutazione di politica economica legittima, ma quantomeno ardita. E lo è tanto più se non si definisce in anticipo una politica credibile per il post finanziamenti, visto il precedente.
Considerando che le argomentazioni dalla maggioranza dei politici castiglionesi favorevoli spaziano da generici ‘si deve fare’, ‘sviluppo’,’lavoro’, arrivando ad argomenti specifici quali ‘l’articolo 41 della costituzione’ o ‘Tranquilli, anche io vivo a Manciano’ auspico che qualora non pervengano motivazioni più concrete, argomentate e soprattutto comprovate, noi cittadini possiamo essere convinti in toto ed al più presto da ulteriori… norme di legge