Gentile Redazione,
movimenti e partiti politici, soprattutto se conquistano il potere, tendono ad affermare e diffondere una storia delle proprie origini e dei propri valori che andrebbe accolta con beneficio di inventario. C’è chi è interessato e capace di farlo e chi meno. Quando si è giovani l’entusiasmo e la generosità sono le motivazioni prevalenti nell’adesione a questo o quel programma politico.
Fatte salve le eccezioni, naturalmente:specie in Italia. Iscritti dalla nascita al Comitato Centrale, o nipoti di personaggi accreditatissimi, destano più che legittimi sospetti. Più che mai, nell’esercitare una attiva militanza per realizzarlo. Ancor di più se,come in certe precise circostanze,la radicalità delle rispettive posizioni è tale da significare rischi e sacrifici personali gravissimi, per chi si impegni in politica.
Quando si invecchia,ed,augurabilmente,si è conservata una buona dose di entusiasmo, unita ad una più grande capacità di riflessione; si è meglio in grado di cogliere una maggiore verità sui contenuti ,i valori,gli errori e le colpe del proprio passato e di quello di movimenti e partiti nei quali si è militato. Credo che almeno una parte dei giovani che sceglie come meta Predappio, avrebbe preso altre strade; se il ripensamento della Nazione italiana sul fenomeno fascista avesse seguito l’ispirazione di un Ruggero Zangrandi o di un Antonio Delfini. C’erano, e restano, troppi cadaveri nell’armadio. Diamo tempo altempo. Forse da quei giovani,augurandoci che non commettano qualche fesseria,tra pochi anni verrà fuori qualche protagonista di una rinnovata vita politica della Nazione. I pellegrinaggi mi sembrano più raccomandabili delle Primarie,come strumento di selezione politica.
Felice De Lucia