Venerdi 16 settembre la giunta comunale di Castiglion Fiorentino ha dichiarato il dissesto finanziario, ponendo fine a mesi di polemiche infuocate, con accuse e contraccuse e vari tentativi per occultare la verità. Nei conti del Comune è stata scoperta una voragine, di cui sembra che nessuno voglia assumersi la paternità, né il sindaco uscente, Paolo Brandi, né quello in carica ed ex assessore al Bilancio, Enrico Cesarini. Mi sono tornate in mente le accuse infuocate dello scorso maggio, lanciate da alcuni membri dell’attuale maggioranza alle opposizioni, ree di sostenere che nel bilancio comunale c’era un buco. Pian piano, quello che sembrava tutto sommato un disavanzo modesto, si è rivelato una voragine.
Alla fine, anche il buon Cesarini ha dovuto arrendersi. A fine luglio ha scritto una lettera aperta, dove affermava di non aver chiaro cosa succedesse nell’amministrazione di cui era esponente di spicco, addirittura Assessore al Bilancio. Non sapeva dell’esistenza di “un complesso di fatture di fornitori di beni e servizi per un elevato importo”. Non ho motivo di dubitare delle sue affermazioni, ma la conseguenza di queste parole è che qualcun altro agiva tenendo all’oscuro anche l’assessore competente!
Dico la verità, non mi hanno convinto le giustificazioni portate da Cesarini e ultimamente anche da Paolo Brandi – dopo mesi di silenzio – per spiegare il disavanzo pauroso: minori introiti da stato, edilizia e tasse, tentativo di mantenere alta la qualità dei servizi dei cittadini e di dotarli di ulteriori opere pubbliche. Come un padre che perdesse il lavoro e volesse continuare a spendere gli stessi soldi di prima, coprendo di debiti la famiglia. Un buon padre cerca di gestire quello che ha.
Nelle ultime settimane si è cercato in tutti i modi di far intervenire altri soggetti, per ripianare almeno un po’ del debito. E’ stata tirata in ballo anche la Regione, per l’acquisto di qualche immobile (Santa Chiara). Io credo che se c’è una legge, essa vada rispettata, nel bene e nel male: se prima c’erano più soldi dallo stato, maggiori introiti dall’edilizia e dalle tasse, non è un buon motivo per giustificare spese al di là delle possibilità del momento. Anche perché altrimenti i sindaci che hanno rispettato le leggi, investendo di meno in infrastrutture e servizi al cittadino, farebbero la figura dei fessacchiotti. Quante volte abbiamo sentito – giustamente – esponenti del partito che governa Castiglioni, alzare la voce contro condoni e sanatorie di varia natura, che premiano furbi e disonesti? Sarebbe ipocrita chiederne adesso uno.
Comunque, ora il dissesto finanziario del Comune di Castiglion Fiorentino è ufficiale, non è più un’accusa strumentale delle opposizioni. Con il commissario, che presto arriverà, tanti fornitori e ditte vedranno decurtati in maniera pesante i loro crediti verso il Comune, con danni incalcolabili, anche all’occupazione.
Spero che questo nero tunnel finisca prima possibile, che Castiglioni torni ad avere il prestigio che merita e che i responsabili di questa marea di fango e debiti – che ha fatto vergognare anche la Torre del Cassero – siano messi di fronte alle loro pesanti responsabilità.
Santino Gallorini