Amarezza? Disappunto? Indignazione?
Sono solo parole che esprimono poco e male quello che sto provando in queste ore, anzi, che ho provato nelle ultime settimane, quando il nome di Castiglion Fiorentino ha scalato le vette della ribalta nazionale per i gravi problemi finanziari che, anche senza sapere la cifra esatta, tutti conoscono.
Volendo essere onesti, l’emozione che più spesso ha accompagnato le notizie che si sono susseguite giorno dopo giorno è stata la rabbia.
Rabbia per come è stata gestita la Cosa Pubblica negli anni passati, per il fatto che molte persone hanno perso il posto di lavoro, per gli aumenti che, indipendentemente dal “credo politico”, colpiranno tutti i castiglionesi.
Per un’ulteriore perdita di fiducia nei confronti di un sistema politico nel quale ormai non credo più.
Rabbia perché in un momento di crisi nazionale, europea e mondiale, qui la scure cadrà ancor più pesante che altrove: agli aumenti previsti dall’amministrazione locale (spazzatura, energia elettrica quelli più recenti) si dovranno sommare i rincari legati alla manovra economica dello Stato. E visto che le tasche degli italiani, e dei castiglionesi, sono sempre più vuote, sono purtroppo convinto che davanti a noi si prospetterà un inverno freddo e triste, con seri problemi economici per tante, troppe persone.
Quello che però vorrei chiedere al sindaco, alla giunta o ai politici in generale è questo: perché devo pagare io per gli errori gestionali che sono stati commessi nella precedente (o precedenti questo non lo so) amministrazione?
Se arriverà il Commissario, non c’è forse d’aspettarsi che questo già drammatico periodo di “austerity” possa solo aggravarsi?
Dato che si è tanto sbandierato il miglioramento della qualità della vita a Castiglion Fiorentino, sindaco e assessori sono certi che adesso continuerà a migliorare? Oppure c’è da aspettarsi un brusco inabissamento?
Quindi, di nuovo: perché devono pagare i castiglionesi?
E qui vorrei che arrivasse una risposta chiara e precisa.
Una risposta esauriente su una questione di giustizia, in questo caso finanziaria, che i castiglionesi si meritano. Una risposta che non sia la solita minestra riscaldata di retorica politica (e questo vale tanto per il centro sinistra che per il centro destra) che negli ultimi tempi ci è stata servita troppo spesso e che, a conti fatti, lascia il tempo che trova.
Una risposta che possa spiegare cosa dice la Legge Italiana per situazioni come questa, una risposta che ci dica come mai, a conti fatti, i cittadini contano solo al momento del voto, poi diventano come tante foglie incolore in balia del vento e che devono mettere mano al portafoglio per rimediare agli errori degli altri.
Perché?
Un cordiale saluto,
Stefano Milighetti.