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Cosa penso della lista civica di Ugo Caporali a Castiglion Fiorentino

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Negli ultimi giorni ho ricevuto tante domande da amici castiglionesi, su cosa pensi della creazione della lista civica capeggiata da Ugo Caporali. Cercherò di essere il più chiaro possibile. Quelle centinaia e centinaia di Castiglionesi, che per quattro o cinque anni hanno lottato tenacemente contro il progetto di riconversione dell’ex zuccherificio in una pericolosa centrale-inceneritore, per chi dovrebbero votare alle prossime amministrative?

 

Per un ex assessore del sindaco Brandi, che più di tutti gli altri si è mostrato prono ai dictat del suo “capo” e mai ha speso una pubblica parola di dubbio – tanto meno di critica – sul progetto di riconversione? Un candidato calato dall’alto all’ultimo momento, quando già il nome che circolava era un altro, e per il quale sono state pure azzerate le primarie con l’ex vice-sindaco “a vita”?
Oppure, per un candidato nominato da Arezzo, che tutti ricordano per le sue lenzuola anti-centrale esposte al balcone, per i suoi attacchi velenosi contro l’amministrazione comunale al Teatro e poi convertitosi sulla “via di Damasco” sulla bontà del Progetto? E sui suoi attuali sostenitori – dei vari poli, UDC compresa –  che ne hanno detto peste e corna, per poi accorrere docili ai richiami dei capi aretini?
E dall’altra parte, chi si è speso in tanti modi e per lungo tempo per contrastare questo progetto di centrale, cosa doveva fare adesso? Ammainare persino le bandiere e piegare la schiena, come vorrebbero quei politicanti di cui ormai in troppi abbiamo piene le tasche?
Ecco allora, che ho salutato come una ventata di aria nuova, come un logico e razionale epilogo di un impegno lungo cinque anni, la discesa in campo di Ugo Caporali e dei suoi amici, confluiti in una lista civica, che ha accolto personalità di centro-sinistra, di centro e di centro-destra, oltre che gente comune, con l’unico scopo di tradurre in un impegno politico quel desiderio di maggior attenzione al nostro Territorio, al nostro Ambiente ed al nostro Paesaggio. Un’attenzione vasta, che comprenda il lavoro di artigiani, imprenditori e dipendenti, il sociale, l’istruzione, la cultura, i centri storici, le campagne, insomma la Terra di Castiglioni nel suo insieme.
Persone di diversa estrazione, con differenti competenze, in grado di formulare un credibile programma elettorale e realizzarlo nel caso vengano messi alla prova. Hanno già dimostrato in più occasioni – di vita privata e pubblica – di saper pensare e saper realizzare anche i sogni.
Gente con le carte in regola. Come lo stesso Caporali, la coerenza in persona, che non ha esitato in ben due occasioni (1990/93-2007/2011) e con due sindaci di opposte appartenenze, di mettersi di traverso a certi progetti pericolosi per Castiglioni ed i suoi Abitanti. Gente dalla schiena dritta, che si è messa al servizio della collettività per difenderne il FUTURO, messo a rischio dalle due coalizioni tradizionali.
Purtroppo, i partiti tradizionali non riescono più da tempo a dare risposte certe ai cittadini e spesso forti interessi, che si muovono in alto, finiscono per coinvolgere in un pericoloso vortice anche le piccole pedine locali, che non hanno alternativa se non accondiscendere a progetti altrui.
In questo contesto, una lista di cittadini, con esponenti credibili sul versante dell’autonomia di pensiero e dell’indipendenza dell’azione, credo che sia l’unica soluzione credibile per chi ha a cuore il futuro di Castiglioni e dei suoi abitanti.
In bocca al lupo!

 

Santino Gallorini

Michele Lupetti

Colui che nel lontano 2006 ideò tutto questo. Fondatore e proprietario di ValdichianaOggi, dopo gli inizi col blog "Il Pollo della Valdichiana". Oltre a dispensare opinioni sulle cose locali è Beatlesiano da sempre (corrente-Paul Mc Cartney), coltiva strane passioni cinematografiche e musicali mescolando Hitchcock con La Corazzata Potemkin, Nadav Guedj con i Kraftwerk. I suoi veri eroi, però, sono Franco Gasparri, Tomas Milian, Maurizio Merli, Umberto Lenzi... volti di un'epoca in cui sarebbe stato decisamente più di moda: gli anni '70

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Michele Lupetti

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