A lungo si è parlato dei silenzi del Sindaco Cesarini, silenzi incomprensibili alla portata dei più.
Silenzi incomprensibili all’informazione abituata alla fila per uno strumento gratuito di autopromozione.
Silenzi incomprensibili a chi ti attacca a mezzo stampa e già prepara compiaciuto l’ennesima intervista, in risposta all’inevitabile replica, che invece non arriva
Silenzi incomprensibili alle madri che perdono il posto di lavoro che attendono risposte che invece spettano a chi amministra la cooperativa che le assume e le licenzia secondo convenienza.
Silenzi incomprensibili a chi come me al suo posto avrebbe sfruttato mediaticamente il fatto di prestare opera gratutita, rinunciando allo stipendio, di pagare di tasca propria trasferte e consulenze alla ricerca di una soluzione nell’interesse di Castiglioni.
Silenzi incomprensibili persino ai suoi familiari che ben conoscono l’operato e l’integrità di loro padre e marito.
Ma quando il silenzio diventa impegno, competenza, serietà.
Quando il silenzio diventa rispetto sempre ed in ogni circostanza verso i pochi membri sani di un Partito la cui maggioranza ti considera scomodo e non ti invita a certe riunioni;
Quando il silenzio significa rispettare chi non la pensa come te, chi ha meno competenza di te, quando significa perdere tempo prezioso che corre inesorabile, per garantire a tutti la possibilità di verificare le loro tesi anche se errate o irrealizzabili;
Quando il silenzio significa non gettare in pasto al popolo Gesù e Barabba ma attendere pazientemente sotto la pioggia di fango che la giustizia faccia il suo corso;
Ecco che inizio a comprendere il vero significato di un vecchio detto che recita ‘Le parole sono preziose, ma più prezioso è il silenzio’.
Ed allora caro Enrico comunque vada a finire domani, abbiamo tutti imparato qualcosa, e probabilmente domenica riuniti per pranzo, ti rimprovereremo un pò meno per i tuoi soliti ‘silenzi’.
Con Affetto
Julian Faralli