{rokbox title=| :: |}images/cortona7.jpg{/rokbox}Eccomi di nuovo, in un nebbiso e freddo pomeriggio di Novembre. La fotografia che andrò a descrivere sarà familiare a molti commercianti cortonesi e non. Mentre la Tv manda in onda assalti ai magazzini statunitensi per gli acquisti di Natale, io me ne sto solitariamente seduta in via Guelfa, presa dalla noia, nonostante internet e qualche buon libro; decido, in questa triste domenica, di coccolarmi e di andare a mangiare qualcosa di buono al ristorante, così chiudo il negozio e con il mio amico ombrello inizio a passeggiare per la città, ma con mia delusione trovo molti ristoranti chiusi ed i pochi aperti, alle 14, hanno già chiuso la cucina.
Come dar loro torto, Cortona è deserta. Mi vedo costretta a ripiegare sul solito panino, poco male, ma anche in questo caso trovo molti bar chiusi. Dopo una breve riflessione decido di sedermi al Caffè La Posta.
Ad accogliermi c’è una ragazza molto carina e gentile, scelgo cosa mangiare e mi accomodo per dare un occhiata al giornale, ma ben presto la mia attenzione viene catturata da molte foto appese ai muri, che ritraggono personaggi più e meno noti vissuti o solo passati, nella bella Città Etrusca. In un attimo vengo catapultata negli anni d’oro Cortonesi, alcuni vissuti direttamente, altri vissuti grazie ai racconti della gente, immagini troppo stridenti con la spettralità odierna di Piazza Signorelli.
Credo che il momento richieda, come non mai, uno sforzo di tutti, amministrazione, commercianti e cittadinanza. Il primo appello lo rivolgo all’amministrazione.
Rispettando il vostro lavoro e rendondomi conto che la zona a traffico limitato sia un problema da risolvere, credo che però si potrebbe indire una tavola rotonda con i commercianti, per aprire una collaborazione seria ed edificante che possa far fronte al problema crisi, nel miglior modo possibile.
Il secondo appello va ai commercianti.
Comprendendo a pieno, il gravoso impegno che richiede qualsiasi attività rivolta al pubblico, Cortona d’inverno non può spengersi, non può diventare una città fantasma, cerchiamo di mantenere il servizio offerto, costante e professionale.
Il terzo va alla popolazione.
Avete nelle vostre mani un bene di valore inestimabile, una Città dal fascino millenario ed è un bene di tutti voi, che abitiate nel centro storico, a Camucia o in altre frazioni, il comune è unico e adesso è necessario l’impegno di tutti.
La storia di Cortona si merita una happy end.
Con queste mie parole, non intendo muovere critiche verso alcuni, è solo uno sfogo e come tale va letto.
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