Opinioni

Cortona, la futura “Ghost Town”?

di Doriano Simeoni

Leggo in questo periodo articoli interessanti su Cortona e il suo futuro legato al turismo, alla cultura e alla sua gente, interessanti perché molti di questi vanno nella stessa direzione e senza tanto ottimismo mettono in guardia operatori e amministrazione comunale sui rischi a cui va incontro la città, più del resto del territorio.
Alcuni sostengono e sono d’accordo, che Cortona ad oggi è diventata una “mangiatoia “ o “ ristorantificio “, che non può essere un villaggio vacanze e che dovrà ripensare il suo futuro se non vorrà diventare un museo o peggio ancora una città fantasma. Una delle cause è lo spopolamento della città e i molti cittadini che se ne sono andati nelle altre frazioni del comune e non ci
tornerebbero per i troppi problemi che chi vi abita deve affrontare a partire dal parcheggio, alla vivibilità, alla troppa confusione, alla carenza di case e affitti troppo alti, per gli acquisti peggio ancora, ai prezzi troppo alti e ai problemi dell’approvvigionamento ( se hai bisogno di un chiodo devi andare a Camucia ) e ai carenti servizi pubblici.
Cortona, in poco tempo potrebbe perdere quella visibilità, quella fama di città della cultura, dell’arte e del silenzio che si era fatta in tanti decenni di buona amministrazione, di investimenti e promozione turistica e che richiede grande professionalità, passione, larghe vedute e conoscenze, tutte cose che senza l’assessorato e l’ufficio al turismo e alla cultura del comune guidato da Alfredo Gnerucci non sarebbero arrivate ai livelli di qualche tempo fa, che ne avevano portato la fama anche oltre i confini nazionali.
Le ricette per la risoluzione degli attuali problemi e di prospettiva, perché di sicuro non tutto tornerà come prima, sono stati enunciati dall’ amico Valter Lupetti, da Fabio Comanducci, da Cortona Civica ed altri, per cui
non starò a ripeterli, ma sono convinto che Cortona avrà diversi problemi
prima di riprendersi, mentre nel resto del territorio e nelle frazioni sarà più
semplice tornare ai livelli precedenti al covid 19, per gli operatori turistici ed enogastronomici, perché il loro riferimento non era soltanto Cortona, ma il territorio circostante come il Trasimeno, la Val D’Orcia, i tour del vino nelle cantine e nei castelli del Chianti classico e la vicinanza a Siena, Perugia, Arezzo e Firenze.

Questa maggioranza ha fatto tante promesse e noi saremo felici e curiosi nel vedere come verranno realizzate, ma se l’esito sarà come quello della
gestione della crisi del coronavirus ci sarà di che parlare ! Per chiarezza mi
riferisco al caso della dipendente della ASL infamata, alla consegna delle
mascherine e alla storia dei pacchi spesa, tutto il contrario di quello che
hanno fatto gli altri comuni, anche del loro colore politico. Quella dei pacchi
però lasciatemi dire che sapeva tanto di carità pelosa e peggio di quando
c’era l’ECA e cioè l’ente che era preposto ad aiutare le persone indigenti. Con i buoni spesa ognuno avrebbe potuto acquistare quello che gli serviva in base ai propri bisogni, comunque così è andata, ma per il futuro suggerisco all’associazionismo di riflettere e ponderare prima di aderire a certe iniziative a scopo sociale per non cadere nel vecchio ed inutile umiliante paternalismo.

Doriano Simeoni

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Doriano Simeoni
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