Abile è Valdichianaoggi.it a cogliere una frase di un mio precedente articolo sul Tuscan Sun Festival, ed a rilanciarmi la palla con un suo articolo. La frase è stata semi-intenzionale. Ho dichiarato che Cortona, per avere il successo che sta avendo, non ha fatto nulla. L’ho scritta per metà tirando corto su di una analisi che mi avrebbe occupato troppo in un articolo che voleva trattare altro, e per l’altra metà lo penso, e confermo quello che ho scritto
I giornalisti la risposta se la sono data da sé nel sito, quando il festival è stato definito un’astronave di marziani: questo sta a testimoniare che alieni, individuato un’area favorevole, sono atterrati. L’Aliena Madre che ha irradiato il globo con raggi magnetici è stata la Star…Trek Frances Mayes. Dall’altra parte dell’oceano, che hanno antenne ritte anche quando dormono, persone come Wissman hanno colto l’opportunità di fare la cosa giusta nel posto giusto. Quindi sono atterrati con una organizzazione professionale, ed i giusti contatti con i mostri sacri sia della musica classica, sia del cinema, e che in Italia sono impensabili. Chi in Italia fa una telefonatina a Redford, a Hopkins, Irons etc. per farli venire in uno sgabuzzino di posto come Cortona, nel senso di piccolo, e non di metropoli amplificata? Forse neanche i produttori italiani di film, i quali si preoccupano solo di cinema, e di creare particolari momenti unici in mini conchiglie di posti italiani non è certamente il tipo di business a cui aspirano.
Gli interventi dei personaggi prima citati non creano un business diretto, ma hanno più il sapore del vengo perché ho il piacere di fare questa cosa extra nella mia vita. Se anche un Italiano fosse riuscito ad invitarli, la sua fantasia non sarebbe stata oltre il “Fatti vedere, sorridi, firma autografi, foto col Sindaco…”, e pagarlo per questo. Vedi i vari festival del cinema in Italia.
Quindi per parlare di merito di Cortona bisognerebbe dimostrare che il suo Assessorato al Turismo abbia formulato tutto questo progetto, abbia chiamato la Mayes, abbia chiamato Wissman, ed abbia detto loro fatemi questo festival. Ma è successo il contrario. Questi personaggi hanno deciso, e sono andati a proporre alla città. In questa fase ovviamente persone di Cortona avranno parlato, fluidificato e pronunciato un Yes, Ci sta Bene Faremo di Tutto. Ma quale Comune in Italia direbbe il contrario? Poi magari avranno facilitato la cosa con mezzi, ed un po’ di soldi. Ma la spinta, e l’idea NON sono di Cortona.
Questo volevo significare.
Cortona sotto questa spinta non voluta è cresciuta molto, ed ha fatto passi da gigante nell’accoglienza fino ad oscurare mamma Arezzo. Una crescita non virtuosa, ed anche qui non programmata a tavolino, fatta di sbandate, incongruenze, ed errori. Come mini bandiera di queste affermazioni cito il Cappuccino Simbolo di quasi 10€ fatto pagare ad un turista.
Questo è stato un fatto che è balzato alle cronache locali, ed opportunamente soffocato. E’ un episodio che doveva far scattare una sorta di Protezione Civile del Turismo per analizzare quante altre scosse sotto la coltre erano da sistemare nel Sistema Accoglienza. Da Aretino appartenente alla Tribù dei Cortonians©– adulatori del Fisico della Cittadina – ho nel corso degli anni collezionato personalmente, ed assistito ad episodi di mal fare verso gli Ospiti per i quali potrei tenere in queste colonne una lunga rubrica. Oppure, meglio, fornire a chi voglia esaminare con umiltà la lista per poter prendere decisioni e migliorare. Cortona è cresciuta con la velocità, e gli sbandamenti, ed i conseguenti urti sulle pareti nella pista di ghiaccio di un Bob a 4.
Queste sbandate sfuggono, non solo alle statistiche fredde della frequenza turistica, ma anche e soprattutto agli addetti al rapporto diretto con l’Ospite, ed in modo letale ai titolari che dietro alle casse od in cucina –per risparmiare soldi – non sanno cosa realmente succede in trincea. E se anche lo sapessero, in Italia il nostro standard anomalo prevede come normali sia atteggiamenti, che risposte, ritardi, e disattenzioni. E chi fa notare cose Normali, diventa un tignoso…Meno male che è andato via. Se chi fa le osservazioni è un Turista…Tanto questo non si rivede. Giusto due piccoli esempi. In pratica il grosso equivoco è di scambiare cose Comuni – perché tutti facciamo così – con cose Normali – come l’equilibrio, il buon senso, ed il senso di marketing richiederebbero. Troppo spesso sento rispondere ai clienti che manifestano una esigenza, con i problemi che ha chi è preposto a soddisfarla. Praticamente è il Cliente che si deve adattare, se vuol essere servito. Va per rilassarsi, e si becca lo stress dell’ospitante.
Fare il film su come si muove nei ristoranti e nei bar il personale – ma questo vale per tutta l’Italia –, e spiegare alla moviola quanti danni vi sono, e se questa operazione portasse, non solo a consapevolezza, ma anche a umile azione di revisione dei propri modi ed organizzazione, il turismo avrebbe una impennata senza spendere in mega progetti finanziati dalla catena degli Enti interessati.
Il vero progetto a costo zero, e dalla potenza inimmaginabile, è come viene trattato l’Ospite. Non voglio dire che vada Over Adulato, ma semplicemente applicare dei dispositivi di base che mancano, a Cortona, ad Arezzo, all’Italia. E più la città è bella, e più queste fatali disattenzioni succedono. Da qui la credenza, spesso reale, che Il Bello e l’Intelligenza non si accoppiano. Questa frase mi ha impaurito, ed oggi non mi sono guardato allo specchio per verificare.
Piero Rossi
Aretino Turista ad Arezzo, itAlien Immigrato in Italia