Il Porta a Porta risolverà tutti i nostri mali? Troveremo il modo di premiare i cittadini più virtuosi con degli sconti in bolletta? Sono domande che è giusto porsi in questo periodo di grandi trasformazioni (direi quasi ‘rivoluzioni‘, dopo uno stallo durato troppi anni) e al quale è opportuno provare a dare una risposta partendo però da un dato di fatto: finalmente con l’arrivo del gestore unico c’è stato un deciso cambio di marcia, anche se si è dovuti partire da condizioni davvero sfavorevoli.
Come recentemente dichiarato dal Presidente Regionale di Legambiente Fausto Ferruzza nell’intervista rilasciata al nostro quotidiano: “L’ATO gestito da SEI, in effetti, parte da una condizione storicamente di ritardo, per una dinamica di omologazione qualitativa del servizio oggettivamente più difficile. Si tratta dell’ATO più esteso ed eterogeneo della nostra regione, andando da Caprese Michelangelo a Capalbio… come dire: due mondi diversi.Tuttavia, dobbiamo certamente pretendere di più, non solo in termini di performance sulla RD, che pure sarebbe condizione importante e necessaria. Ma anche e soprattutto in termini di qualità dei servizi, di maggiore semplificazione della raccolta e, come dicevo prima, sul versante della promozione di vere e proprie scommesse industriali sull’impiego delle materie prime seconde“
Le considerazioni di Ferruzza sono totalmente condivisibili e credo possano essere proprie anche di tutti gli assessori delegati della vallata, da noi interpellati in un giro di interviste ‘a tutto tondo’ nelle scorse settimane.
Sulle basi delle indicazioni fornite dalla parte ‘politica’ (l’Ato) in questi mesi il gestore unico si è mosso percorrendo la strada di una raccolta differenziata dei rifiuti “spinta” che ha previsto, dove era possibile, il sistema del porta a porta e posizionando nuovi cassonetti stradali, idonei al contenimento delle varie frazioni di rifiuto, creando così vere e proprie oasi ambientali
Con questi interventi arriveranno sicuramente risultati migliori del passato coi quali si potrà giustificare gli ingenti investimenti messi in atto (c’è da sottolineare anche la creazione, in tutti i comuni, di nuove stazioni ecologiche) e si potrà arrivare vicini agli obbiettivi fissati dalla Regione Toscana che ci eviterebbero di pagare l’addizionale sullo smaltimento dei rifiuti.
Tutto ciò, ovviamente, non basta, anche perchè come è noto il porta a porta va bene nei piccoli centri, molto meno altrove e quindi, anche quando tutto sarà ‘a regime’ e tutti avranno capito come devono comportarsi mancherà comunque qualcosa.
Ecco allora che, cambiate in meglio le abitudini della cittadinanza, si dovrà provare a cambiare metodo sull’altro fronte. Il principio che si dovrà cercare di far vincere è il seguente: da un lato “meno conferisco rifiuti = meno inquino = meno pago” e, allo stesso modo, “più differenzio = meno pago“.
Il futuro è quindi quello di servizi più semplici e più ‘personalizzati’, ad esempio con una card personale che memorizzi ogni nostra attività, ma anche con casonetti ‘intelligenti’ in cui ogni conferimento sia registrato, stessa cosa che dovrà avvenire nelle stazioni ecologiche
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finalmente...!!.. più differenzio e meno pago!!..questo deve essere lo scopo e la meta per arrivare a fare una vera differenziata fatta bene!!..viceversa possiamo mettere quanti cassonetti vogliamo..basta aprire il cassonetto della carta o quello dell'organico per trovare dentro qualsiasi cosa.. roba che scoraggia anche chi è armato delle migliori intenzioni!! provare per credere!
So per certo che qualche anno fa partivano dall' Italia, dirette in Olanda, navi cariche di rifiuti non differenziati che lì aziende del settore specializzate lavoravano per trarne traevano profitti ragguardevoli.
Sono d'accordo sul discorso ambientalista, a patto però che non si dimentichi che la nostra civiltà si basa sui processi di industrializzazione di cui dovrebbe farsi carico, strategicamente, la classe dirigente assolutamente manchevole in ogni settore, rifiuti compresi.