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C’è carro e carro, specialmente in politica

Un utilizzo più accorto del carro mi sembra preferibile alla sua completa rinuncia. Dovremmo intenderci su quale idea di carro ispira le menti degli utilizzatori finali. Achille Occhetto, quando accennò ad una “gioiosa macchina da guerra” aveva in mente, con ogni probabilità e con un certo rigore filologico, ciò che i Romani chiamavano: “currus”. Altrimenti detto:”biga”; con particolare riferimento al sistema di aggiogamento e doppia trazione (equina) che ne assicurava la mobilità. Le cose andarono come si sa.

Da allora si è passati all’utilizzo, molto metaforico e poco pratico, dei restanti membri di una numerosa e rispettabile famiglia. Rivolgendosi al ramo plebeo: quello dello zio: “carrum”. Concepito ed impiegato espressamente per lavori pesanti ed ingrati. “Carrum”, come spesso capita ai plebei, è anche proletario: ovvero, prolifico.

Carrozza (ha un curriculum di tutto rispetto: fa il ministro della Repubblica), Carretta, Carroccio, Carrozzetta, Carrozzina da non confondere col gemello Carrozzino, Carrozzella, Carrozzone (riservato ai poco di buono nelle traduzioni ai luoghi di pena o di giudizio), Carrucci (detti anche girelli: testimonio di aver fatto qualche giro nella mia remota infanzia) Carriole. Di fronte ad una simile ricchezza di ingegno e di applicazioni,a mio modesto parere,si tratta semplicemente di saperci fare. Non di rinunciarvi. Scegliere quale veicolo, per quale scopo e con quale, eventuale, trazione. Snobbati indegnamente dallo zio “Currus”,potremmo scoprire che lo zio “Carrum” è un compagno di strada molto più affidabile e ci porta più lontano.

Michele Lupetti

Colui che nel lontano 2006 ideò tutto questo. Fondatore e proprietario di ValdichianaOggi, dopo gli inizi col blog "Il Pollo della Valdichiana". Oltre a dispensare opinioni sulle cose locali è Beatlesiano da sempre (corrente-Paul Mc Cartney), coltiva strane passioni cinematografiche e musicali mescolando Hitchcock con La Corazzata Potemkin, Nadav Guedj con i Kraftwerk. I suoi veri eroi, però, sono Franco Gasparri, Tomas Milian, Maurizio Merli, Umberto Lenzi... volti di un'epoca in cui sarebbe stato decisamente più di moda: gli anni '70

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Michele Lupetti

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