Qualche settimana fa è uscito su ValdichianaOggi l’amaro sfogo di una lettrice, Carla Rossi, che, ricordando che il 30 novembre termina la Campagna F.A.I. “I luoghi del cuore”, finalizzata al recupero del nostro patrimonio, lamentava come la campagna “Calcinaio luogo del cuore” promossa dalla parrocchia e dal F.A.I. locale sia passata nella completa indifferenza (se si esclude una formale concessione di patrocinio) delle istituzioni locali, Comune e Curia in primis.
Potremmo parlare piuttosto di un silenzio assordante tant’è che anche quell’accorato appello è caduto nel vuoto accompagnato, stranamente, dalla quasi immediata scomparsa dell’articolo dalla prima pagina del sito.
Senza entrare sulle beghe Curiali (di cui non siamo pratici) diventa difficile capire come un Comune come Cortona, che mette al centro della propria iniziativa la promozione Turistica, la Cultura e la valorizzazione del proprio patrimonio (oltre quello etrusco!) abbia potuto sottovalutare l’occasione rappresentata dalla campagna Fai per puntare l’attenzione sulla valorizzazione e recupero di un sito come Santa Maria delle Grazie al Calcinaio, vero e proprio biglietto da visita per chi arriva a Cortona.
In realtà sono arrivate anche numerose sollecitazioni all’Assessore alla Cultura ed al viceSindaco, ma inascoltate, evidentemente perché arrivate dai soggetti sbagliati (!?).
La vicenda conferma il sospetto, tante volte affiorato, che campagne come questa non hanno un valore intrinseco, legato, in questo caso, all’interesse primario di salvaguardare e valorizzare un “Bene Comune”, un Monumento che, al di là ed oltre il significato religioso, è patrimonio dell’umanità perché capolavoro assoluto del nostro Rinascimento, valore per laici e cristiani, ma “dipendono” dal “peso” dei soggetti proponenti, da “gelosie professionali” come dice la lettrice .
Insomma ci si muove, anche a Cortona, in una logica di lobbies, politiche e religiose, che alzano un invisibile muro di gomma ogni volta che si muovono soggetti “esterni”.
CUI PRODEST tale atteggiamento?
Nella nostra lunga esperienza politica più volte abbiamo cozzato contro questi muri di gomma, (dall’art. 18 alle campagne referendarie, per l’acqua ad esempio o, ultima, quella con (parte) della CGIL sul lavoro) dove la differenza l’hanno fatta i cittadini “pensanti” al di là di sigle, associazioni, partiti.
La campagna “Calcinaio luogo del cuore” è arrivata al termine, c’è tempo fino al 30 novembre per firmare sul sito www.iluoghidelcuore.it, forse non si riuscirà a centrare l’obbiettivo di inserire S. Maria delle Grazie al Calcinaio tra i luoghi che il F.A.I. potrà recuperare, certo è che, nonostante tutto, nonostante lo scarso interesse dell’Istituzione locale verso un’iniziativa promossa da tanti cittadine/i cortonesi, grazie all’impegno e passione di volontari, di alcune associazioni, dei soci F.A.I. e di tanti cittadini sono state comunque raccolte migliaia di firme, moltissime di stranieri affascinati dal capolavoro di Francesco di Giorgio Martini.
La figura meschina rimane quella delle istituzioni, che, per i più vari motivi, si sono defilate; in primis dell’Amministrazione Comunale che ha mostrato anche l’incapacità di essere, proprio come Ente Pubblico, soggetto protagonista, al di sopra degli interessi particolari, in grado di attivare e valorizzare tutte le risorse, materiali ed immateriali, presenti nella comunità.
In questo modo ha dimostrato non solo scarsa sensibilità politica e culturale ma ha anche perso un’occasione preziosa per testimoniare con i fatti, un interesse reale e non di facciata, per il patrimonio locale, la promozione turistica, gli interessi della comunità