In questi giorni è stata illustrata a Palazzo Madama un disegno di legge volto a tutelare le tradizionali Botteghe artigiane, attività storiche di commercio tradizionale ed artigianale che rischiano l’estinzione all’interno dei centri storici che, a causa anche di questo fenomeno, progressivamente perdono quel tratto caratteristico e identitario che li rende unici.
Questa proposta, per la verità, ricalca in alcuni punti quel provvedimento definito “Regolamento Antidegrado“deliberato tra gli altri dal Comune di Firenze che approfittava della convenzione con l’Unesco che classifica il centro storico Patrimonio dell’Umanità. Tale provvedimento, non supportato da una legge nazionale, rischia però di essere annullato nell’efficacia da un qualsiasi Tribunale Amministrativo Regionale.
Credo che tale proposta possa invece essere di grande aiuto agli amministratori locali che hanno la fortuna di governare comuni con bellissimi centri storici che, pur essendo dei veri e propri gioielli, rischiano l’abbandono a causa della scomparsa della popolazione stanziale che certo ha bisogno di artigiani, di negozi storici e di attività che commercino merci di consumo quotidiano.
Nei nostri bellissimi borghi, come conseguenza anche dellle norme che negli anni hanno portato a una sempre più massiccia liberalizzazione del commercio, nascono invece sempre dpiù attività prettamente turistiche e stagionali detenute da non residenti che, non me ne vogliano i diretti interessati, finiscono per illuminare la città nei tre mesi estivi oscurandola nel resto dell’anno con serrande chiuse e luci spente.
Questa legge potrebbe essere un’occasione per gli amministratori della nostra Valdichiana per incidere in qualche modo sull’assetto urbanistico ‘ridisegnando’ in modo più consono i centri storici, ma anche dando una sterzata significativa al commercio all’interno dei centri storici
Urgono quindi provvedimenti che possano davvero salvaguardare quelle pochissime botteghe tipiche e storiche rimaste, evitando la nascita di attività commerciali poco consone alle caratteristiche dei centri storici o di interesse esclusivamente turistico. La legge potrà rivelarsi, se approvata, un importante strumento buono anche per ripopolare i nostri centri storici con attività che mettono in vendita prodotti locali, a filiera corta o Km zero: prodotti da forno, gastronomia e latticini e tutte quelle merci necessarie a chi risiede in un luogo tutto l’anno
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