Con gli occhi aperti al nuovo siamo stati fra i primi a parlare di Yobo, il “Facebook aretino” lanciato da un giovanissimo imprenditore informatico del nostro territorio, e siamo stati anche fra i primi a iscriversi. A distanza di 4 giorni dal “big bang”, avvenuto l’11.11, si inizia a delineare un primo quadro sia di quanto offre il prodotto sia del successo che sta raccogliendo. Sfida difficile e coraggiosa quella di un social network che semplificando le cose e restringendo il raggio d’azione territoriale di Facebook inserendo anche elementi nuovi, sia capace di affiancarlo in termini di numero di utenti e utilità reale.
L’inizio di Yobo, che certo non ha avuto un lancio pubblicitario particolarmente massiccio, sembra buono: sono oltre 800 gli iscritti raccolti finora, in aumento costante (circa 100 al giorno, ci fa sapere lo staff), in buona parte di Arezzo città, ma anche dalle vallate; è un numero certamente basso se paragonato a quello complessivo degli utenti aretini su Facebook (bacino potenziale), ma confortante se pensiamo che il sito è nato da pochissimo.
Oltre ai mi piace, agli status, ai gruppi, alla chat, alla possibilità di condividere foto, video e link o mandarsi messaggi privati con modalità simili a quelle del più famoso cugino americano ci sono anche elementi di novità come ad esempio il “dove vai stasera” in cui ogni utente può raccontare i propri programmi segnalando il locale dove passerà la serata: per sabato scorso, a poche ore dal “via” di Yobo, l’hanno fatto in 243, segnale di una comunità abbastanza attiva. Da questo punto di vista sempre lo staff ci comunica che il sito è utilizzato in media 6 volte al giorno da ogni utente. Altre novità dovrebbero poi “crescere” cammin facendo, di giorno in giorno.
Vedremo nelle prossime settimane se Yobo decollerà e riuscirà a diventare una nuova abitudine per tanti, come ormai per tanti nostri lettori è riuscito a diventare (su un piano differente, quello dell’informazione) il caro Valdichianaoggi.it…
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