A tre mesi di distanza dall’ultimo incontro, Sabato scorso il gruppo di “Reti in Rete” si è ritrovato per approfondire i temi della comunità e del ruolo della persona all’interno di essa. Reti in Rete è nato da un idea dei Comuni della Valdichiana come contenitore di idee: un luogo di scambio, di proposte in cui le persone si incontrano, si conoscono e insieme cercano di costruire progetti e servizi per il benessere psico-fisico dei cittadini e per migliorare la loro qualità della vita.
Il gruppo che si è creato in questi due anni è un gruppo numeroso ed eterogeneo fatto di amministratori, operatori socio-sanitari, insegnanti e di una miriade di associazioni di volontariato, culturali e sportive della Valdichiana. Fino ad oggi questa idea ha dato ottimi frutti perchè sono state numerose sia le iniziative nate dalla semplice conoscenza tra le associazioni sia i progetti realizzati in collaborazione su diversi settori (da quelli legati ai bambini e adolescenti, ai ragazzi disabili, alla legalità, etc).
La giornata di sabato è nata per rafforzare questo “gioco di squadra” attraverso le parole di una esperta, la Dott.ssa Paola Bianchini del Dipartimento di Filosofia dell’Università di Perugia, che ci ha esposto il suo interessante punto di vista riguardo il concetto di comunità, di cittadino e cosa significa oggi prendersi cura degli altri.
La platea è rimasta in silenzio per più di un’ora ascoltando le parole della professoressa che ha spaziato da concetti teorici di filosofia (“l’uomo è un essere sociale” di Aristotele) fino a fatti di cronaca più recenti (legati, ad esempio, ai bambini dimenticati in macchina dai genitori o patologie moderne come le dipendenze) cercando di spiegare come l’uomo non possa vivere e sopravvivere da solo e cosa significhi oggi avere legami ed appartenere ad una società.
La mattinata si è poi conclusa con dei gruppi di lavoro che hanno cercato di sviluppare i concetti che la professoressa ha illustrato.
E’ stata un’occasione di crescita collettiva importante, partecipata, in cui ogni persona presente si è spogliata del proprio ruolo portando con sincerità e autenticità il suo contributo al miglioramento del gruppo delle “Reti in Rete” ma sopratutto alla costruzione di una comunità attiva, democratica, solidale in cui ogni cittadino si sente il diritto/dovere di prendersi cura di se stesso e degli altri.
Ritengo che questo sia l’unico modo per costruire il welfare del futuro con poche risorse ma con una ferma volontà di sfruttarle al massimo attraverso la partecipazione attiva dei cittadini alla “costruzione” della salute e del ben-essere della comunità collaborando in maniera fattiva ai progetti e percorsi di salute che si realizzano nella propria zona sapendo che, come diceva Lucrezio, “la nostra vita non è data in proprietà a nessuno ma in uso a tutti” e quindi tutti ne sono responsabili.
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