Vendono il Trasimeno? Macchè…

Pesce d’Aprile? Più o meno, anche se a Dicembre inoltrato. Con un paese in preda alla crisi e gli enti locali a cinghia strettissima però ci poteva forse stare pure che vendessero il Trasimeno per farci fare un enorme parco acquatico. La notizia è circolata nei giorni scorsi, ma era soltanto una mega-bufala costruita ad arte per scopi pubblicitari. Eppure qualcuno c’ha creduto…ma come biasimarlo in un periodo in cui se ne sentono davvero di cotte e di crude tutti i giorni?

Con qualche amico, anni fa, ipotizzavamo la costruzione di un lunghissimo scivolo che partendo da Sant’Egidio (il monte più alto del Comune di Cortona) planasse fino al Trasimeno. Uno scempio architettonico di dimensioni bibliche, ma anche un’attrazione senza eguali nel mondo che ci avrebbe portato miliardi. L’idea naufragò quando scoprimmo che a causa del dislivello e dell’eccessiva lunghezza del percorso un essere umano che avesse tentato di percorrere quel mega-scivolo sarebbe probabilmente morto. O durante il tragitto, scorticato dal contatto con le pareti o d’infarto per l’eccessiva velocità, oppure al momento dell’impatto con l’acqua

Restando più o meno su questa linea di fantascienza qualche giorno fa un giornale online umbro ha dedicato un servizio all’acquisto del Lago Trasimeno da parte di una multinazionale spagnola, interessata a costruire il più grande parco acquatico d’Europa. Tutto perfetto, con tanto di ingegnere (che fosse il nostro buontempone Bisbetico Donato???) che parlava di indotto e miracoli architettonici e le proteste dei comitati cittadini.

C’era qualcosa di vero?

Niente. Il lago Trasimeno è un bene inalienabile. E’ e resterà pubblico.

L’acquisto è una boutade messa in piedi per pubblicizzare un film portoghese, in uscita nelle sale cinematografiche italiane il 28 dicembre. Si tratta di Aguasaltas, distribuito in Italia da Kitchenfilm. Il film parla della contrapposizione tra una multinazionale e una comunità locale, quindi la boutade era in tema con la trama del film. La regia è di Luís Galvão Teles. Il film merita un’occhiata… se non altro per il colpo di genio promozionale