Molte le presenze al convegno svoltosi oggi a Cortona, presso il Centro Convegni di Sant’Agostino, sul tema “Paesaggio, cibo salute, oppurtunità per la Valdichiana”. Promosso dai comitati locali di tutela del territorio, ha visto la presenza di molti amministratori locali, rappresentanti delle associazioni di categoria oltre che di molti relatori, specialisti di vari settori (agronomi, geografi, medici, esperti di sviluppo locale e imprenditori, fra cui il patron di Aboca Valentino Mercati. L’idea di fondo lanciata nel convegno è quella di creazione per tutta la valdichiana,aretina e senese, di un “Distretto Rurale” per puntare ad una generale crescita del territorio attraverso un modello di governance locale che valorizzi le vocazioni agronomiche e culturali.
L’idea, in attesa di conoscerne più chiaramente i contorni e le opportunità di sviluppo anche occupazionale in co-abitazione con gli altri ambiti del tessuto economico del nostro territorio, sembra non dispiacere agli amministratori locali che hanno quasi coralmente lasciato “la porta aperta” alla nuova ipotesi che di fatto, nell’intenzione dei proponenti, rappresenterebbe una scelta di fondo importante per il futuro e avrebbe probabilmente in sè l’effetto di portare all’abbandono di progetti industriali come quello, “fermo” da tempo in Regione, della riconversione della ex-Sadam castiglionese.
“Innanzitutto è sicuramente positivo che su questi argomenti si passi dalla semplice espressione di contrarietà, ovviamente legittima, a proposte alternative concrete” dichiara il Sindaco di Cortona Andrea Vignini “Su queste non posso che dichiarare attenzione e interesse da parte dell’istituzione che rappresento. Peraltro, come Presidente della Conferenza dei Sindaci, credo che su questioni così complesse sia necessario il coinvolgimento dell’intera Valdichiana. Se vi saranno, come sembra, imprenditori privati capaci di garantire investimenti per la creazione di lavoro e sviluppo nel nostro territorio non faremo mancare il nostro sostegno”
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Ecco un'altra idea:
PROGETTO PIANTA MEDICINALE COLTIVATA
A rischio migliaia di specie di piante officinali a causa della perdita della biodiversità e dell'eccessivo sfruttamento.
Secondo una ricerca di Plantlife, un gruppo internazionale che si batte per la loro conservazione, tra le 15mila e le 50mila specie potrebbero presto scomparire.
Il problema è serio e le ditte dovrebbero sviluppare i loro prodotti esclusivamente con piante coltivate (che sarebbe un beneficio economico per l'agricoltura ed anche per le biotecnologie vegetali).
Una proposta che sarebbe un notevole veicolo pubblicitario per la nostra zona, per le nostre aziende erboristiche (sempre più proiettate verso il farmaceutico) e la nostra economia. Forse i primi al mondo con un'iniziativa del genere.
Cominciare con un Consorzio formato dalle ditte erboristiche valtiberine.
Registrazione da parte del Consorzio di un marchio collettivo ("PIANTA MEDICINALE COLTIVATA" o "CULTIVATED MEDICINAL PLANT" o semplicemente "CULTIVATED").
Concedere il marchio alle aziende che per i loro prodotti non useranno piante medicinali spontanee raccolte allo stato selvatico.