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Uomo e natura in Valdichiana, Simon Roberts al lavoro alla tenuta granducale di Montecchio

Il rapporto fra uomo e paesaggio naturale sarà al centro del lavoro del fotografo inglese Simon Roberts, classe ’74 ma già in grado di vantare una carriera importante costellata di prestigiosi riconoscimenti, all’interno di un progetto fotografico promosso da Aboca che sarà parte della prossima edizione del Festival di fotografia “Cortona on the Move”.

Ancora un grande nome della fotografia mondiale ritrarrà quindi l’area della Tenuta Granducale di Montecchio Vesponi con il suo Arboreto dove si sta realizzando e sviluppando un intervento di valorizzazione del territorio e tutela della biodiversità.

Il progetto con Roberts rientra fra le molte attività culturali di Aboca; l’azienda biturgense ha avviato la sua collaborazione con Cortona On The Move nel 2017 costruendo un programma quinquennale che ha l’obiettivo di documentare l’evoluzione  e lo sviluppo della tenuta di Montecchio. Ogni anno viene realizzata una mostra e un volume monotematico coinvolgendo un fotografo scelto dalla direzione del Festival: dopo il primo reportage del 2017 affidato a Jessica Backhaus, fotografa tedesca dal linguaggio poetico e dalla estrema ricercatezza nella definizione del dettaglio, stavolta è il momento di Simon Roberts.

Abbiamo avuto la possibilità di incontrare Roberts proprio nei pressi delle Leopoldine, in una pausa dal lavoro preparatorio (vedi foto sotto) che ha avviato in questi giorni, ascoltando le sue prime impressioni.

Prima di venire qui avevo visto alcune foto di quest’area, in particolare le immagini della mostra di Jessica Backhaus” ci ha detto “ma non conoscevo esattamente il paesaggio nella sua totalità e non mi ero fatto un’idea precisa della sua conformazione. Appena arrivato sono rimasto colpito dalla bellezza del luogo, ma allo stesso tempo mi ha sorpreso vederlo così ‘piatto’, cioè senza avallamenti e asperità. Senza dubbio è molto diverso dall’immagine tradizionale della Toscana che abbiamo noi inglesi e differente anche da quanto avevo visto durante alcune mie precedenti visite nella vostra Regione. Perciò il primo giorno l’ho dedicato completamente all’osservazione, per ‘sintonizzarmi’ con il paesaggio e gli elementi naturali e riuscire a cogliere i particolari più interessanti dal punto di vista fotografico

Cosa ti ha colpito principalmente finora?

La cosa più interessante che ho notato, che si lega molto bene a quella che è la mia forma espressiva, è il forte rapporto di connessione fra uomo e paesaggio. Osservo le persone che lavorano qui e resto colpito dalla passione che li anima e dal rispetto che hanno per questi luoghi. Queste terre hanno alle spalle secoli di interazioni fra esseri umani e natura, un legame e un’integrazione profonda che col tempo era andata quasi totalmente perduta. Scegliendo di lavorare con i metodi propri della tradizione si è recuperato questo rapporto, re-inserendo l’uomo nel contesto. Con la tradizione però si punta a innovare e si guarda al futuro… e anche questo è un elemento che vorrei mettere in luce

Nelle tue opere analizzi il rapporto fra umanità e paesaggio, evidenziando i caratteri identitari. Quale pensi che sia il tesoro più grande della nostra Valdichiana, l’elemento che più ne definisce l’identità?

Sulla base di queste prime impressioni direi l’immagine ‘rustica’, questa spiccata connotazione agricola che si mescola in modo sorprendente con la Storia. Basta guardarsi intorno: eccoci in questi campi e là sopra, a pochi metri, c’è il Castello di Montecchio. Tutto questo è unico. Poi credo che un ruolo chiave lo abbiano anche le tante differenze e peculiarità che si vedono. Penso alla varietà dei colori e dei contesti che stanno in perfetto equilibrio fra loro. In Inghilterra è diverso, tutto si assomiglia di più. Poi c’è la semplicità, è tutto molto più ‘locale’, senza magniloquenze, senza presenze ingombranti e soffocanti

Che ne pensi del Festival Cortona On The Move?

Ho visitato il festival l’anno scorso. E’ molto noto anche in Inghilterra ed è divenuto in pochi anni un punto di riferimento importante a livello internazionale per tutto il mondo della fotografia. A colpirmi è stata soprattutto la capacità di ambientare le mostre in modo originale, coniugando le opere con i luoghi in modo molto efficace. Cortona, poi, è una bellissima città e offre da questo punto di vista molte risorse

Come porterai avanti il lavoro per questa mostra?

Dopo questi primi giorni ho intenzione di tornare a Maggio e continuare il lavoro in un contesto che inevitabilmente sarà molto diverso grazie alle differenze che di mese in mese ci regala la natura. Gli organizzatori del Festival e Aboca mi hanno lasciato totale libertà espressiva e per questo desidero ringraziarli. Sono convinto che il risultato sarà molto valido

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