“Adelina arrivò a Montenero Bardi una sera di novembre del ’53, col postale delle sette dalla città, portando con sé Carlo, il figlioletto di tre anni. Quella stessa sera, la ragazza prese alloggio in canonica, ospite temporanea di don Attilio, il parroco del paese, e di donna Elvira, sua madre…“. La vicenda di “Come gattini ciechi“, libro di Antonio Ceroni, prende ispirazione da una storia tutta cortonese, ovviamente rielaborata in chiave di romanzo.
Basta sostituire “Montenero Bardi” con “Cortona” e cambiare i nomi dei protagonisti della vicenda (qui una ricostruzione pubblicata nel 2012 del Corriere della Sera) per ritrovarci infatti quanto avvenuto nella nostra campagna nel gennaio del 1956, quando sulle rive di un fiumiciattolo vicino alla città etrusca fu trovato il corpo senza vita di una ragazza ventenne, già madre di un bimbo Il corpo era stato portato lì dal suo amante, un sacerdote. A uccidere la giovane era stata una dose eccessiva di apiolo verde, un farmaco abortivo
Il libro sarà presentato questo sabato a Cortona, dalle ore 16, presso la Biblioteca del Comune dell’Accademia Etrusca, alla presenza dell’autore