Il Saffron di Arezzo con 14,5/20 è il locale che ha fatto registrare il maggiore punteggio nella provincia aretina nella guida dei Ristoranti d’Italia dell’Espresso 2012 presentata ieri a livello nazionale al Mercato di San Lorenzo di Firenze. Unitamente al Saffron fanno parte della guida 2012 diretta da Enzo Vizzari per la provincia di Arezzo i seguenti locali: Arezzo: Doccia (segnalato), La Tagliatella (13/20), Logge Vasari (13/20), Osteria da Giovanna (13/20), Lo Zafferano A.C. Hotel (segnalato), Il Casale di Pieve a Quarto (segnalato), La Curia (segnalato); Badia Tedalda: Il Sottobosco (12,5/20); Capolona: Vittoria al 13 (12,5/20);
Cortona: Taverna Pane e Vino (EnoTavola); Loro Ciuffenna: Osteria del Borro (13/20); Monte San Savino: Belvedere (12,5/20); Poppi: I Tre Baroni (13/20); Pratovecchio: Tana degli Orsi (13,5/20); Sansepolcro: Il Borghetto del Borgo Palace Hotel (13/20), Fiorentino (12,5/20); Subbiano: Torre Santa Flora (13/20); Terranova Bracciolini: Il Canto del Maggio (13/20), Osteria dell’Acquolina (12,5/20). “Poche novità, molte conferme, qualche dolorosa chiusura nel panorama della ristorazione italiana all’inizio del decennio, che in Guida, alla sua trentaquattresima edizione, è la più anziana fra le Guide ‘che raccontano’ e ogni anno è integralmente riscritta, fotografa e descrive – ha affermato Enzo Vizzari – le Guide (quelle serie, realizzate da professionisti e pubblicate da editori veri) pur con le pecche di sempre continuano a svolgere la loro funzione: non tribunali, ma strumenti di informazione al servizio esclusivo dei lettori, per consentire a ciascuno, in ogni momento e in ogni parte d’Italia, di scegliere il locale che per tipo di cucina, ambiente e prezzi più gli conviene”. Tratto distintivo della “nuova cucina italiana”, e dei cuochi che la rappresentano, sono le radici ben salde nelle rispettive cucine regionali di riferimento, nei prodotti, nei sapori, nei gesti che le hanno caratterizzate nel tempo. Su queste radici è innestato l’impiego di prodotti, di tecniche e di strumenti offerti oggi dalla scienza applicata alla gastronomia, fermo restando l’obiettivo di realizzare una cucina di forte e precisa identità, moderna e italiana, nelle materie prime, nei sapori singoli e nelle loro combinazioni, nelle forme: insomma nell’anima.