Un dipinto di Gianlorenzo Bernini che ritrae Pietro da Cortona sarà esposto per la prima volta in pubblico proprio nella città etrusca, a Palazzo Vagnotti, nell’ambito della mostra Cortonantiquaria dal 27 agosto all’11 settembre. La notizia è stata data come anteprima della presentazione alla stampa della nuova edizione della mostra, che avverrà domani mattina. È stato Claudio Strinati ad identificare la figura dipinta in Pietro da Cortona: in precedenza il dipinto (35×35), che è sempre stato in collezioni private, aveva fatto pensare ad un autoritratto. Bernini e Pietro da Cortona rappresentano l’apoteosi del barocco in Italia: fra Roma e Firenze realizzano in architettura e in pittura le opere di maggiore rilievo.
In questo senso il dipinto è una sorta di barocco allo specchio, tra l’autore ed il soggetto raffigurato.
In effetti il Bernini pittore è un Bernini privato, che dipinge per sè, ritraendo i suoi amici, i colleghi e se stesso, e che rifiuta di vendere i suoi quadri, preferendo conservarli nel suo studio o regalarli. Nel 2004 l’expertise di Francesco Petrucci sull’opera, che proviene da una collezione privata romana e prima ancora dalla collezione Barberini. L’attribuzione a Bernini è sostanziata da motivi stilistici, oltre che da un importante riscontro inventariale. Ora l’ipotesi di Claudio Strinati circa il soggetto raffigurato e cioè Pietro da Cortona. Strinati ha proposto un’identificazione del personaggio con Pietro da Cortona dal confronto con suoi ritratti e per l’età dimostrata dal personaggio in rapporto all’esecuzione dell’opera attorno al 1630. Lo stesso Strinati sostiene la provenienza del dipinto dalla collezione Barberini e la sua identificazione con la tela descritta nell’inventario di Maffeo Barberini del 1686 al numero 351: «Un ritratto in forma quadrata di p. 1 in circa d’un Homo con collaro attaccato alla Camiscia con cornice color di noce filettata d’oro, mano del Cav. Bernini»