I lavori di bonifica. Con il ruolo 2016 sono previsti 4.1 milioni di euro di interventi di manutenzione ordinaria sui corsi d’acqua del reticolo idraulico in gestione al Consorzio. Altri interventi di natura straordinaria con valenza più strutturale cofinanziati dalla Regione hanno interessato le due più importanti aste fluviali del territorio, l’Arno ed il Tevere, oltre ad altri torrenti. Nel dettaglio questi interventi riguardano la manutenzione straordinaria del torrente Faella nel Comune di Castelfranco Piandiscò (600mila euro), torrente Ponterosso nel Comune di Figline e Incisa Valdarno (92mila), fiume Arno nel tratto ricadente nei Comuni di Castel Focognano, Capolona e Subbiano (200mila) e in quello ricadente nei Comuni di San Giovanni Valdarno, Figline e Incisa Valdarno (500mila). A questi si sommano gli interventi sul torrente Cerfone nei Comuni di Arezzo, Anghiari e Monterchi (180mila) e sul fiume Tevere e torrente Afra a Sansepolcro (276mila). Infine ci sono i lavori sul Canale Maestro della Chiana (283mila), sul reticolo di seconda categoria del comprensorio Valdichiana senese (472mila), alla Esse di Foiano – Fossetta del Terchio (449mila) e al reticolo di seconda categoria del comprensorio Valdichiana aretina (311mila).
Il Consorzio 2 Alto Valdarno negli ultimi anni, grazie anche al Piano di Classifica, ha stretto accordi di collaborazione con le Unioni dei Comuni delle varie vallate e con i comuni e gli altri enti territoriali. Anche a livello di occupazione il Consorzio, oltre di avvalersi al suo interno di uno staff di giovani ingegneri idraulici, ha collaborazioni esterne con decine di imprese generando una ricaduta occupazionale ed economica di grande rilievo. «Il rapporto con i cittadini, ovvero i nostri consorziati, è palesemente migliorato rispetto a un passato anche recente – sottolinea il Presidente del Consorzio, Paolo Tamburini – e questo anche in virtù dell’attivazione di misure e di un’attenzione sempre più vicine alle necessità dei cittadini stessi e il nuovo piano di classifica offrirà ulteriori opportunità al territorio nella sua complessità».
I bollettini con il tributo. Sono in arrivo in questi giorni i bollettini per il tributo di bonifica relativo al 2016. «Non ci sono stati aumenti – commenta il presidente Paolo Tamburini – e il contributo totale è sempre il solito. I bollettini sono partiti in ritardo in quanto in quanto eravamo in attesa dell’approvazione da parte della Regione del nuovo piano classifica, fondamentale per calcolare il tributo in base al reale beneficio per l’utente». Per il 2016 è stato emesso un ruolo pari a 7 milioni e 146mila euro. La cifra del ruolo non coincide con quella degli avvisi, e questo è dovuto al fatto che il contributo inferiore ai 10,33 euro non viene emesso nell’anno in corso, ma rinviato all’anno successivo.
La divisione per Unità Idrografiche Omogenee (Uio) dei vari territori vede Uio Casentino contribuire per un milione e 190mila euro, Uio Arezzo un milione e 388mila euro, Uio Valdarno un milione e 715mila euro, Uio Valdichiana un milione e 740mila euro, Uio Valtiberina un milione e 17mila euro e infine l’Uio Marecchia Foglia 96mila euro.
Fino allo scorso anno i parametri per la definizione del tributo di bonifica non erano sempre uguali e c’erano alcune zone in cui questo non veniva pagato. Adesso le procedure sono state uniformate sulla base di stringenti direttive emanate dalla Giunta Regionale, anche se rimane ovviamente la dovuta proporzione (prevista e dovuta per legge) fra il tributo e il beneficio ricevuto dal bene immobile (terreno o fabbricato) grazie ai lavori e all’attività del Consorzio di Bonifica. Questo significa che comunque, a parità di dimensioni dell’immobile e di rendita catastale (entrambi da valutare per calcolare il tributo) la somma da pagare può essere diversa per il tipo di beneficio che l’immobile riceve dai lavori del Consorzio.
Tributo di bonifica interamente deducibile Una serie di spese possono ridurre, in sede di dichiarazione, il reddito complessivo su cui calcolare l’imposta dovuta: si parla in questo caso di deduzioni. Oltre ai contributi previdenziali e assistenziali obbligatori e volontari o le erogazioni liberali in favore degli enti non profit, anche i contributi di bonifica sono oneri interamente deducibili. Questo perché il tributo di bonifica è un onere reale che grava sull’immobile e come tale incide sul valore stesso del bene.