Si intitola “Tracce di una vetrina” la mostra ospitata nella Bottega del Comune in Via Roma, nell’ambito del Festival internazionale di fotografia COTM 2017 e rappresenta un viaggio nella Cortona tra la fine degli anni ’70 e ’80, immortalata dall’obiettivo di un filosofo e scrittore tedesco, Michael Ewert che proprio nel ’79 approdava casualmente a Cortona e sceglieva Tecognano come sua seconda dimora.
20 scatti, scelti da Ewert stesso, insieme a Giulia Ticozzi, foto editor di Repubblica, che ha conosciuto l’artista e collaborato con lui in occasione di un altro progetto fotografico realizzato a Cortona.
Le foto fanno parte di un volume che porta lo stesso titolo della mostra e ci riportano agli anni delle botteghe artigiane a Cortona, dei falegnami, dei barbieri, degli idraulici. Un tessuto economico fervente in una Cortona di gente che si incontrava per un bicchiere di vino e quattro chiacchiere, che metteva la seggiola fuori dal negozio, mentre il Lamentini dell’epoca scattava la foto del secolo alla Bergman, a Rossellini e a Fellini in giro per la città!
“….foto di Cortona, della bellezza in genere, di una vetrina scomparsa, del passato di questa città, del loro futuro e della crisi finanziaria….” Così definisce il suo lavoro Ewert ed in questa chiave , affatto nostalgica, ma piuttosto documentaria, di memoria di un passato che è parte della storia di Cortona che va letta questa mostra.
Nella nostra visita alla esposizione di Via Roma, Michael Ewert stesso ci ha “raccontato” le sue fotografie sottolineando con forza il senso di comunità che pervadeva la Cortona di quegli anni, l’eleganza della semplicità dei negozi e delle vetrine, delle insegne al neon. “ Una dimensione umana- come lui stesso la definisce- che faceva di Cortona un’isola felice e una economia artigiana scomparsa, vittima della svalorizzazione del lavoro, compagna fedele del progresso.”
Vetrine di Cortona, dunque, che oggi cedono il posto ad una “Cortona in vetrina”, ad uso e consumo di turisti spesso frettolosi ai quali ormai riserviamo un MADE IN CORTONA senza anima…
Ed ecco, invece, Enzo del Bar Signorelli, che sorride in bianco e nero, sorpreso da una serie di scatti inaspettati di Ewert nell’estate del ‘79, come in una sequenza di fotogrammi di un film, e alle sue spalle la vetrina ordinata di bicchieri e bottiglie in cui si riflettono gli avventori. Poi il Bar della Posta, in Piazza Signorelli, fotografato di giorno, di sera, a colori, in stagioni diverse, tra il ’79 e l’ 85.
Un impressionismo fotografico, ci viene da definirlo, quello di Ewert, che pone la sua attenzione sulla luce e sul colore come elementi fondamentali di uno scatto senza dubbio “d’autore”.
In un’altra foto, Nello Berti sulla soglia del suo negozio di fiori in Piazza della Repubblica, aperto nel ’72.
“ I fiori non sono ancora appassiti!”, commenta Ewert.
Continua a curarsene Mario Berti, suo nipote, anche se il suo negozio è “arretrato” nel vicolo adiacente “per tagliare i costi di gestione” cedendo il posto ad un’attività non propriamente locale, di salumi umbri e degustazioni, che conferma la novella vocazione gastronomica della principale piazza cortonese.
Tanti negozi di barbiere, a Cortona, negli anni tra il ’70 e l’ 80. Il signor Armando con il suo salone in Via Roma al civico 35. Enzo Colzi in Piazza della Repubblica, fotografato probabilmente in una sera invernale, dietro il vetro appannato del suo negozio, mentre si scalda accanto a una stufa.
Lui, Enzo Colzi, è venuto a rivedersi in quella foto, accompagnato dalla moglie e dalla figlia. Non si è riconosciuto subito, nello scatto di Ewert del 1985, ma poi i ricordi sono affiorati ed è stato bello ascoltare il racconto di quegli anni, del lavoro di barbiere a Cortona, oggi che uno degli ultimi barbieri storici di Cortona ha appena abbassato la saracinesca, su Via Nazionale, per dare posto ad un elegante ufficio di vendite immobiliari.
Uno scatto goloso, quello dei “semifreddi” del Bar Banchelli, datato 1982, ci riporta ad una tradizione pasticciera, firmata Banchelli, che continua con successo e che oggi rappresenta un fiore all’occhiello per Cortona con Giovanni Banchelli ed Elias, suo figlio.
Il laboratorio storico, in Vicolo della scala, quello non c’è più. Ha appena traslocato nei più ampi locali di Camucia.
Un’altra grossa perdita per Cortona.
Per quella dimensione umana, tanto decantata da Ewert, che il laboratorio del Banchelli ancora rappresentava con la sua porta aperta sul vicolo, il profumo delle paste appena sfornate che invadeva ogni mattina il centro storico, le quattro chiacchiere di rito con chi passava, lo sguardo dei turisti curiosi che si fermavano a guardarlo decorare le torte.
Una Mostra che merita sicuramente una visita!
Che si tratti di cortonesi o turisti, l’invito vale per tutti.
Nella Bottega del Comune c’è un pezzo di storia di Cortona, documenti ma anche ricordi di un passato, nemmeno troppo lontano, ma che sembra un secolo fa!!!!
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