Telemedicina e Cardiologia. Sono oltre duecento le persone monitorate a distanza grazie all’informatizzazione dell’ambulatorio per i controlli dei pacemaker della Cardiologia dell’ospedale di Nottola.
Il monitoraggio remoto dei pacemaker è ormai una realtà in vari centri, ma il sistema adottato a Nottola è un’innovazione nello scenario attuale della telemedicina applicata al controllo dei “device”, il primo ad essere utilizzato in Italia.
Si tratta di un database che collega il pacemaker, mediante predisposizione, dopo l’impianto, alle stazioni di ricezione del reparto e dell’ambulatorio di Cardiologia di Nottola, consentendo la raccolta e la trasmissione continua o programmata dei dati di funzionamento dal domicilio del paziente e durante i controlli ambulatoriali programmati.
“L’introduzione del monitoraggio remoto è avvenuta nel 2012 – spiega Franco Bui, Direttore della Cardiologia/UTIC degli Ospedali di Nottola e Abbadia – mediante l’utilizzo di nuovi modelli di interrogazione a distanza di pacemaker e defibrillatori che prevedono l’invio dei dati via Internet o telefono, e si attivano, per il controllo programmato con la collaborazione del paziente o rilevano, in autonomia, i sintomi, gli allarmi di malfunzionamento e gli shock. I dati dei controlli programmati vengono resi accessibili, per una prima verifica, all’infermiere dell’ambulatorio di elettrofisiologia e poi discussi con il medico. Gli “allarmi rossi” sono immediatamente trasmessi agli smartphone di medici e infermieri dedicati o ai computer della Terapia Intensiva Cardiologica per la pronta lettura e le azioni conseguenti. Il tutto nell’assoluto rispetto della privacy.”
La telemedicina è quindi uno strumento di notevole ausilio per il cardiologo e di maggior sicurezza per il paziente.
“Le informazioni ricevute dalle stazioni di ricezione – puntualizza Bui – consentono di monitorare a distanza lo stato del dispositivo e l’insorgenza di aritmie permettendo di somministrare subito terapie specifiche e di registrare un diario degli eventi in modo sovrapponibile alle informazioni ottenute nei controlli ambulatoriali”.
Grazie alla telemedicina, la Cardiologia di Nottola è stata in grado di innalzare la qualità dei controlli e ridurre rischi per i pazienti che impiantano pacemaker, riducendo così i ricoveri. Il centro è diventato,quindi, polo di attrazione dai territori limitrofi.
“L’utilizzo della Telemedicina – conclude il dr. Bui – applicato allo screening delle cardiopatie congenite ha poi fatto sì che la Cardiologia di Nottola entrasse a far parte della rete pediatrica regionale. A Nottola è stato installato un sistema di collegamento telematico con l’Ospedale del Cuore (FTGM) di Massa che permette anche il collegamento con gli altri Ospedali dell’Azienda Usl Toscana sud est e non solo, per la discussione e condivisione dei casi di cardiopatie congenite diagnosticate a bambini nati in questo Ospedale. L’intervento, ricordo, è stato possibile grazie al patrocinio della Regione Toscana e dei Lyons e al sostegno del Presidente della terza commissione sanità e politiche sociali, Stefano Scaramelli.”
Si sa come Umbria Jazz, in ormai dieci lustri, abbia portato a Perugia e dintorni,…
Convegni, tavole rotonde, degustazioni enogastronomiche, mostre fotografiche e documentali tutto dedicato all'animale simbolo della Valdichiana:…
“E io vado a mangiare dallo zio Ernesto!!” Scommetto che se solo avesse un ospitale…
È uscita la nuova guida di Condé Nast Johansens per una vacanza in una delle…
Nel genere da me e da tanti altri amato c’ è sempre stata la contrapposizione…
TOP TEN Mussolini il capobanda. Perchè dovremmo vergognarci del fascismo di Aldo Cazzullo,…